A Valdobbiadene, tra le colline del Prosecco oggi patrimonio UNESCO, c’è una strada che attraversa tra le vigne. Poi, ad un certo punto, il cartello: Dov’è l’oste? Non ci sono altre indicazioni per raggiungere l’osteria dove l’oste rifornisce solo la dispensa e poi se ne va: l’Osteria senz’Oste (o All’oste che non c’è).

La porta è sempre aperta e la dispensa è piena di delizie del territorio. Salumi, come il Salame dell’Osteria senz’Oste, pane, formaggio e vini, come lo Spumante del Nonno e il Prosecco col Fondo. L’Osteria funziona così: ci si prende un tagliere, si affetta il salame, si beve il Prosecco e si rimane quanto si vuole. Ogni prodotto ha un cartellino con il suo valore: l’offerta è lasciata quindi all’onestà dei frequentatori. È stato, inoltre, installato un registratore di cassa per battere da soli il proprio scontrino.
Come lo stesso proprietario, Cesare De Stefani, titolare anche della Salumi De Stefani di Guia, scrive sul sito web dell’Osteria: “il nome è stato dato casualmente per indicare questa località in cima al colle del Cartizze, dove ho un vecchio casolare di fine ‘800, rimasto allo stato originale e dove era abitudine, con la mia famiglia, portare amici e clienti. Ho quindi deciso un giorno, di mettere sul tavolo della cucina, che sempre era comunque aperta, 3 bottiglie di Cartizze e Prosecco, 6 bicchieri e un’indicazione ‘valore 10 euro servitevi da soli e buona degustazione’. Successivamente alcuni, passando di la, cominciarono a stappare qualche bottiglia e a lasciare delle piacevoli dediche anche in altre lingue”.

Il proprietario vorrebbe che il luogo rimanesse esclusivo e fosse conosciuto solo tramite il passa parola, per non intaccare la sua atmosfera magica.
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Articolo di Ludovica Baldan