Ascoltare un concerto al Forum Bertarelli è un’esperienza che coinvolge tutti i sensi. Infatti, quando si arriva sulla collina che accoglie l’auditorium del Forum, la prima ad essere colpita è la vista. La sala da concerti è letteralmente immersa tra le colline più rigogliose dell’ alta Maremma Grossetana e si affaccia a 360 gradi su un panorama che non lascia spazio alle parole.
Tutto intorno vigneti e oliveti, fanno da palcoscenico alla vista del mare a ovest e a quella del Monte Amiata a est.
Le coltivazioni sono quelle del vino Montecucco e degli oli toscani tipici della zona. Il vino, in particolare, è quello della Cantina Collemassari, ed è proprio l’incontro tra vino e musica che ha dato luogo al Festival, organizzato dall’ associazione “Nuova Amiata Emozioni” , ente nato appositamente per gestire gli eventi che si allestiscono nel Forum Bertarelli.
I profumi di questa terra, che sarebbe selvaggia, se la mano dell’uomo non le avesse dato le forme che il mondo intero conosce e ama, sono un’ altra sorpresa di questo luogo e sono quelli della macchia mediterranea e della polvere dei campi. L’aria estiva è calda ma sulla cima di queste colline c’è sempre una leggera brezza che fa fremere le foglie di olivo, che impietose non regalano ombra ai visitatori.
La musica invece, si ascolta all’interno di un auditorium modernissimo ma perfettamente inserito nel panorama, ha i colori della terra e le forme di costruzioni che potrebbero essere quelle di casali o castelli toscani. In realtà la struttura è ben più articolata, in forme flessuose che accarezzano la sommità della collina, lambendo gli alberi ma senza impedirne lo sviluppo.
All’interno, le vetrate del foyer lasciano spazio ad un ultimo sguardo sul panorama, prima di entrare nella sala da concerti, accogliente e spaziosa, rivestita in legno, sembra essere essa stessa uno strumento musicale. Dall’alto, centinaia di piccole luce illuminano gli spettatori, come fossero sotto un cielo stellato. Poi il silenzio prepara all’ascolto.
I concerti estivi si articolano in tre periodi che hanno il nome di Bacco, Euterpe e Dioniso, il riferimento alla musica e al vino sono evidenti in questa scelta. Il vino, insieme alla musica, viene servito al termine dei concerti e se si è fortunati, può essere degustato godendosi un ultimo stralcio di tramonto sulle colline. E’ un’esperienza per tutti i sensi, lo avevamo detto!
Ma veniamo alla musica. Il motivo principale per cui vale la pena fare un viaggio nell’entroterra maremmano questa estate è ascoltare concerti sinfonici, serate tematiche dedicate al Tango, a Gershwin, a Vivaldi, a Strauss e ancora altri, il tutto eseguito da interpreti di fama internazionale. Primo fra tutti uno dei fondatori del Festival, il pianista Maurizio Baglini, anche direttore artistico della Fondazione, la violoncellista Silvia Chiesa, artista residente e poi Alexander Lonquich, Enrico e Gabriele Pieranunzi, Anna Tifu, Luciano Acocella e molti altri.
Spazio alla musica classica quindi ma non solo, come si può ben capire leggendo il cartellone.
La prima tranche di concerti si è conclusa con il mese di giugno ma rimangono ancora i cartelloni di luglio ed agosto. Il livello degli ascolti è alto per uno spettatore come chi vi scrive, ma l’attenzione che gli esperti del settore hanno sui concerti lascia intendere anche le orecchie più raffinate possano godere, in questo splendido scenario, di un ottimo spettacolo.
L’impressione che si ha partecipando ai concerti di questo Festival è che la strada fra cultura e coltura sia la solita.
L’unione fra la musica più alta e la cura della terra producono frutti inestimabili, primo fra tutti l’amore per tutto quello che l’uomo può fare, quando coltiva la bellezza.
Per ulteriori informazioni: http://www.amiatapianofestival.com/2017/
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foto paesaggio: Valentina Bottinelli
foto sala concerti: Archivio AcciaioArteArchitettura