Corse in Sardegna: Asinara Trail 2017, la mia prima 30 km

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Nella corsa gli ultimi non sono certo meno degni dei primi. Anzi, per certi aspetti lo sono anche di più. Arrivano fino in fondo correndo molte ore in più di quelli che sono in testa. Arrivano fino in fondo anche se sanno fin dall’inizio che non avranno mai una medaglia al collo.
(Marco Olmo)

Sin dalla vigilia, l’Asinara Ultra Trail si prospetta come una gara all’insegna del divertimento e della fatica. Sono previste tre tipologie di gara:

  • Asinara UltraTrail KM 52 2000m d+
  • Trofeo Comune di Porto Torres KM 35 1500m d+
  • Trofeo Comune di Stintino KM 18 800m d+

Dopo aver affrontato  un periodo di preparazione fisica adeguata, decido di iscrivermi alla gara intermedia e cioè alla 35 km.

parco-asinara-corse-sardegnaL’ Asinara è una piccola isola al a nord-ovest della Sardegna. Al terzo posto fra le isole sarde, ha un’ estensione di circa 51 chilometri quadrati. E’ morfologicamente montuosa. Una particolarità dell’ isola sono le sue cale incastonate fra le coste, alte e frastagliate. E’ sede di un importantissimo parco Naturale.

Sono emozionatissimo!

E’ la mia prima gara lunga, la prima in Sardegna, la prima dove oltre alla mia compagna (Viviana) fanno capolino tra gli accompagnatori tre dei miei più cari amici (Ago,Ale e Lallo).

BUM! Partiti…..

Ora tutte le preoccupazioni, tutta la tensione svaniscono lasciando il posto all’adrenalina.

Non ho una tattica di gara precisa, mi sento bene e ho voglia di dare il massimo. Alla partenza sto nel gruppetto dei primi.

Mi guardo intorno e noto qualche faccia nota, qualcuno indossa una fascia che parla chiaro (Orobie Ultra trail), qualche altro concorrente la maglia dell’atletica Verbano e poi ci sono tanti altri cavalli pazzi come me.. Tra i cavalli pazzi mi ha colpito un ragazzo Corso, fisicamente ben piazzato, ha l’aria di uno che di gare ne ha fatto tante..

“Son qui per divertirmi, per godermi il panorama e fare una bella esperienza!”

I primi chilometri scorrono, ma l’altimetria segna che avremo due grosse salite da affrontare “Punta della Scomunica” e “S’ Elighe Mannu”.

Io amo correre in salita, mi fa sentire vivo, anche quando il cuore batte all’impazzata e mi sembra di morire.

Durante la corsa scambio due chiacchiere con Claudio (il ragazzo con la fascia delle Orobie). Facciamo qualche km assieme, mi sembra che anche lui sia abbastanza in forma ma che per ora non stia forzando la mano.

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Punta della Scomunica

Arriva Punta della Scomunica ed è subito una selezione naturale.

Con i suoi 408 m di altitudine Punta della Scomunica si aggiudica il primato di rilievo più alto dell’isola. Vi sembrerà strano ma la salita dal versante scelto dagli organizzatori è degna di una Skyrace in vero stile alpino.

Salgo abbastanza bene, fa caldissimo e cerco di gestire al meglio le forze, subisco qualche sorpasso ma senza preoccuparmi più di tanto. Claudio ha iniziato a prendere il largo. Arriviamo sulla punta e il panorama è spettacolare. Oltre a questo, ecco il primo ristoro, ma passo dritto, e mi butto a capo fitto nella discesa.

In discesa, ma, questo posso dirlo solo a posteriori, commetto un errore: Eccedo. Vedo i miei avversari che arrivano, e spunta l’orgoglio, cerco di stare davanti e sembra riuscirmi bene, in realtà era solo una falsa illusione.

La discesa punta in direzione del Faro di Punta Scorno.

Il Faro di Punta scorno. Antico faro fatto costruire nel 1854 dal regio ufficio del regno di Sardegna. La torre circolare è alta circa 35 m. E dal 1977, non essendo più presidiato, soffre di solitudine.

Fa caldissimo. Il termometro segna 35 gradi. In gare così la cosa fondamentale è idratarsi. Gestisco le mie risorse idriche in attesa del secondo ristoro, che fa capolino come da programma subito dopo il Faro. Non ho bisogno di cibo, ho lo zaino con qualche provvista, ma generalmente preferisco tenermi leggero. Quello di cui più ho bisogno, specialmente dal punto di vista psicologico, è l’acqua.

Non sono solito usare ne barrette ne gel di alcun genere, preferisco trovare le energie in alimenti sani e naturali.

Ho calcato la mano, riprendono i saliscendi, cerco di non mollare. Siamo al 17esimo km la temperatura altissima e l’alternarsi delle pendenze mi fanno faticare parecchio. Per fortuna dalla mia parte ho la testa, cerco in tutti i modi di stringere i denti e mantenere un passo costante. Sopraggiunge qualcuno dei concorrenti ma lo lascio sfilare, faccio il mio passo.

cala-oliva-corse-sardegna-asinara-In queste gare ciò che più conta è sapersi gestire. Sono cose che si imparano con l’esperienza, ho 28 anni e di strada ne devo macinare ancora tanta. Vado avanti, a darmi una notevole mano è il panorama bellissimo. Il paesaggio incantevole che fa da cornice a queste gare podistiche è spesso il motivo che spinge molti concorrenti a partecipare.

Il terzo ristoro al km 22 coincide con una cala bellissima: Cala d’Oliva.

Cala d’ Oliva:

Il piccolo borgo fu abitato dai futuri fondatori di Stintino sino al 1885, anno di istituzione della colonia penale. Da allora Cala d’Oliva non ha più residenti stanziali. Per un secolo fu carcere di massima sicurezza: nel paesino vivevano comandanti, guardie e loro famiglie. Così sino al 1997, quando l’Asinara divenne parco nazionale. Oggi i locali sono sede dell’ente gestore: ospita l’Osservatorio botanico.

Attorno a Cala d’Oliva ci sono due spiagge di sabbia bianca: a sud sa Murighessa (o dei Detenuti), a nord, una spiaggetta lambita da un mare dalle tonalità azzurre e blu. I fondali sono ricchi pesci confidenti, in un ambiente dove si sentono al sicuro.

Il borgo si trova nella parte nord-orientale dell’isola, alla fine dei 25 chilometri di strada che l’attraversa. Appare dopo un tratto di costa incantevole, dominato da una torre aragonese del XVII secolo e caratterizzato dal bianco delle ‘vecchie’ e basse case. Strette stradine le separano: ai lati della via centrale ecco due file di edifici che portano alla piazza della chiesetta.

tratto da: https://www.sardegnaturismo.it/it/esplora/cala-doliva

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Partenza

Alla ripartenza ho un nuovo “compagno di viaggio”. Walter ha i capelli brizzolati, il fisico bello tonico e sembra un veterano di queste gare. Decido di affrontare qualche km con lui, in compagnia la sofferenza sembra che si divida. Sono vistosamente provato e la mia testa pensa continuamente al fatto che mancano 13 km all’arrivo e che abbiamo un’altra grossa salita da affrontare.

Salita che non arrivò mai. (Per motivi organizzativi la gara si concluse con qualche km di meno e appunto con l’esclusione della seconda salita impegnativa).

Walter allunga il passo, sta bene e lo invito a non aspettarmi. Gli ultimi km cerco di risparmiare inesorabilmente le energie. Rimango concentrato mi godo il paesaggio e qualche momento di solitudine…

Vivo in una grande città come Monaco di Baviera, dove il tempo per me è inesistente, dove i rumori della metropoli sono entrati a far parte della routine, dove tutto ha delle regole precise che risuonano nel mio cervello come martellate assordanti. Dove è normale  non potersi dedicare ai propri affetti e alle proprie passioni in nome di una sempre crescente corsa contro il tempo.

Il mio cervello si lascia trasportare dai pensieri, il passo è cadenzato dal ritmo del respiro e in men che non si dica compare il cartello che annuncia l’ultimo km di questo viaggio.

Sono incredulo ma allo stesso tempo consapevolmente felice di aver portato a termine la mia prima gara “lunga”. Inizio a correre e percorro l’ultimo km in meno di 5′.

All’arrivo dopo 3h59′ ci sono i miei amici e la mia compagna. Sono frastornato dalla fatica ma felicissimo e emozionatissimo.

E’ stata una bella gara dal punto di vista del paesaggio, abbastanza faticosa per via del caldo (35 gradi) ma allo stesso tempo molto soddisfacente.

Ho chiuso la gara al 13° posto assoluto. Ora è il momento di festeggiare insieme agli amici e agli altri concorrenti.

Cala Sabina, Isola Asinara

Subito dopo pranzo dopo essermi rifocillato e rilassato un pochino decidiamo di fare una passeggiata e di goderci gli ultimi momenti su questa splendida isola.

Sono abbastanza soddisfatto dell’esperienza vissuta, ho gestito abbastanza bene le  mie energie e sono arrivato al traguardo nel tempo che mi ero prefissato.

Spero che l’anno prossimo possa ripetere questo bel viaggio, migliorando la prestazione atletica e la gestione delle mie  risorse. Mi auguro inoltre che se quest’ anno l’organizzazione ha avuto qualche carenza in merito possa sorprenderci nelle prossime edizioni. Invito tutti gli appassionati e le appassionate di corsa ad iscriversi numerosi, sarà un’esperienza eccezionale che vi permetterà di visitare un altro angolo meraviglioso della nostra incantevole Isola..

ALLA PROSSIMA…

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