Cattedrale Santa Maria la Nova di Caltanissetta

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La Chiesa Madre Santa Maria la Nova di Caltanissetta sorge in pieno centro; costruita nella metà del Cinquecento prese questo nome per distinguersi dalla vecchia Chiesa Madre, Santa Maria la Vetere. Nonostante la costruzione sia terminata nel 1620, la chiesa era funzionante prima della data ufficiale.

Ebbe il titolo di Cattedrale solo nel 1844, quando Caltanissetta divenne sede vescovile.

Affreschi-cattedrale-di-caltanissettaLa chiesa “originale” non aveva l’attuale pianta a croce latina, bensì mancava la parte dietro l’altare maggiore. Il cambiamento avviene dopo il bombardamento del 1943, durante la seconda guerra mondiale.

Gli Americani attaccarono Caltanissetta con l’intenzione di bloccare le vie comunicative dei Tedeschi. Quest’ultimi, nel frattempo, avevano già abbandonato la città, ma la notizia non arrivò all’aviazione americana, che decise di attaccare la città. Tuttavia non riuscirono a colpire la Stazione Centrale, bensì molte palazzine incluso la Cattedrale. Gli Americani ripagarono la città per il loro errore e con tali fondi venne rinnovata anche la chiesa.

La costruzione oggi ha una pianta a base basilicale a tre navate, divise da possenti pilastri con una copertura a volta. L’intera volta è stata affrescata da Guglielmo Borremans, pittore fiammingo operante a Caltanissetta nel Settecento, che utilizzò uno stile molto particolare: il “trompe-l’oeil”. Il pittore dipinge sul soffitto come se ci fossero dei grandi finestroni aperti al cielo, in cui è possibile vedere scene del Paradiso.

Intorno sono raffigurati episodi della vita di San Pietro e San Paolo.

Sempre di Borremans è la pala d’altare dedicata alla Vergine, dipinti con colori più caldi e meno luminosi.Interno-cattedrale-di-caltanissetta

Lungo le navate sono presenti diverse cappelle, ognuna conserva delle opere d’arte; di particolare importanza è il crocifisso realizzato da Frate Umile da Petralia, il simulacro d’argento dell’Immacolata, il grande quadro della Madonna del Carmelo realizzato da Filippo Paladini, alcuni quadri del pittore nisseno seicentesco Vincenzo Roggeri e la cappella dedicata a San Michele Arcangelo, patrono di Caltanissetta.

All’esterno la chiesa ha una facciata bianca, caratterizzata da due ordini sovrapposti: quello inferiore diviso da lesene, in cui si aprono i tre portali di accesso, e l’ordine superiore, costituito da un corpo centrale sovrastato da un timpano triangolare e da due campanili laterali.

Copyright foto: Luca Miccichè

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