Cosa Vedere a Prato la Famosa Città Tessile

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Se quando pensi alla città di Prato, il primo pensiero che ti viene in mente sono i tessuti, non sei solo. Questo è quello che ho presunto anche io. Ma Prato è molto di più. Dai suoi biscotti famosi in tutto il mondo alla sua storia, ad essere il luogo di nascita di personaggi famosi come Roberto Benigni, Prato ha davvero tutto. Scopriamo di più!

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©wikimedia commons

La sua storia in breve

Situata a soli 17 chilometri a nord-ovest di Firenze, è la seconda città più grande della Toscana. Come quasi ogni altra città italiana, Prato ha una storia incredibilmente ricca che risale all’età degli Etruschi e poi nell’epoca Romana questa zona fu attraversata dalla via Cassia. A partire dal X secolo, Prato fu divisa in due città distinte conosciute come Borgo al Cornio e Castrum Prati. Nel 1653, divenne la sede della diocesi cattolica. Raggiunse l’apice della sua gloria culturale e intellettuale nel 18 ° secolo con figure di spicco come Filippo Mazzei. Amico di Thomas Jefferson, gli viene attribuita la frase nella Costituzione americana di “tutti gli uomini sono creati uguali”. Nel diciannovesimo secolo, dopo l’Unificazione d’Italia, Prato divenne un importante centro industriale e la sua popolazione esplose.

Cosa Vedere a Prato

Le sue chiese e il castello

Il centro storico di Prato è stupendo e merita una lunga visita se hai tempo. Cominciamo con il Duomo. Non è una grande cattedrale, ma risale al X secolo e contiene numerose opere d’arte significative: la porta scolpita in rilievo di Andrea della Robbia; il pulpito e gli affreschi di Donatello, Paolo Uccello, Filippo Lippi e Agnolo Gaddi.

Santa Maria delle Carceri è un’altra tappa obbligatoria. La leggenda narra che una serie di apparizioni della Vergine Maria abbia ispirato la sua costruzione alla fine del 1400. È ancora considerato uno dei primi esempi di croce greca nell’architettura rinascimentale. Gli artisti che contribuirono a renderla speciale furono grandi nomi come Ghirlandaio e della Robbia.

Il castello di Prato, noto con il nome di Castello dell’Imperatore, Fortezza di Santa Barbara o Castello Svevo, si trova in Piazza delle Carceri. Fu costruito tra il 1237 e il 1248 per il re di Sicilia Impero Federico II. La pianta quadrata è adornata da bastioni e torri ghibellini. In circostanze normali, è aperto al pubblico tutti i giorni.

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©cittadiprato.it

I musei

Non lontano dal Duomo, si trova il Palazzo Pretorio. Un tempo serviva da prigione, poi da sede dei tribunali municipali. Dopo numerosi lavori di ristrutturazione, oggi ospita il Museo Civico. Riaperto solo di recente (2013), è un fantastico spettacolo che rende omaggio al passato tessile di Prato e comprende opere di artisti come Donatello, Filippino Lippi e molti altri.

Il Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci è un’enorme struttura moderna dedicata all’arte contemporanea, alle arti visive e all’istruzione. Oltre ad essere un museo, ha anche un anfiteatro all’aperto e un giardino di sculture.

Un’altra priorità è visitare il Museo del Tessuto di Prato, che fa parte del percorso europeo del patrimonio industriale, il che significa che è uno dei siti del patrimonio industriale più importanti in tutta Europa. Il contributo di Prato ai tessuti iniziò nel XII secolo e alla fine divenne un modello nell’intero settore negli anni ’80. Ospita una vasta collezione di tessuti risalenti al XIII secolo, oltre a macchinari e lastre di moda.

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©ilgiornaledelcibo.it

Cucina Tipica

Sperimentare Prato sicuramente include apprezzare i suoi prodotti tipici. Cominciamo con i suoi più famosi Biscotti di Prato. La ricetta probabilmente risale ancora più lontano, ma questi biscotti sono stati prodotti ufficialmente per la prima volta dal biscottificio di Antonio Mattei nel 1858. La ditta esiste ancora, quindi assicurati di provare queste prelibatezze croccanti immerse in un bicchiere di vinsanto. Prato è anche famosa per i suoi salumi Mortadella di Prato. Un altro classico è la farinata di cavolo nero. I vini di Prato, di Carmignano, furono in realtà i primi ad essere etichettati DOC.

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