Cosa Vedere a Trapani: la città tra i due mari

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La città di Trapani in Sicilia si estende tra il mar Tirreno e il mar Mediterraneo sino al punto estremo dove sorge la Torre di Ligny. Il nome di Trapani deriva dal greco drepanon (falce) e prende spunto dalla sua forma allungata a forma di falce. La leggenda narra che la città nacque per una falce caduta dalle mani di Cerere, la dea del grano e dell’abbondanza.

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Il Santuario della Madonna di Trapani

Un po’ di storia

La sua fondazione risale al popolo degli Elimi, un popolo stanziato nella Sicilia occidentale in epoca protostorica. Tra il nono e l’ottavo secolo a.C. fu sotto l’influenza della dominazione punica e furono proprio i cartaginesi a costruire intorno alla città delle alte mura di fortificazione.

Dopo il 241 a.C., dopo la famosa battaglia delle Egadi, la città passò sotto la dominazione romana, pagando però la sua fedeltà a Cartagine.

Fu solo con la dominazione araba del IX secolo e la successiva dominazione dei Normanni che, con Ruggero II la conquistarono nel 1077, che la raggiunse un fervido sviluppo, florida nei commerci e nelle attività culturali, grazie anche al suo porto che divenne sempre più importante nelle reti commerciali dell’epoca. Passò poi sotto la dominazione spagnola. Nel 1478 Ferdinando il cattolico concesse alla città il titolo di “invictissima” e nel 1535 Carlo V le dette il riconoscimento di “chiave del Regno”. Ancora oggi si possono ammirare le fortificazioni spagnole, con le mura che cingono ancora in parte la città. Con la passeggiata Nord sulle mura, con la vista del Castello spagnolo di Terra, e con parte delle mura di sud, rimaste in piedi dopo lo scempio degli anni ’60.

Cosa vedere a Trapani

Barocco siciliano, progettato dall’arch. Natale Masuccio,  la chiesa di S. Agostino, edificata nel ‘300, con uno splendido rosone sulla facciata, la Chiesa del Purgatorio, altro esempio di barocco siciliano, dove vengono conservati i 20 gruppi in legno e cartapesta, realizzati dal ‘500 in poi, che rappresentano la passione di Cristo e che il venerdì santo vengono portati in giro per la città, in quella manifestazione che si ripete dal ‘500 in poi e che prende il nome di “processione dei Misteri” con la partecipazione di turisti e cittadini, il complesso di San Domenico che ospita un crocifisso ligneo che secondo la tradizione sarebbe miracolo.

Poi la Chiesa di San Francesco, la Chiesa dell’Itria, la Cattedrale di San Lorenzo e tante altre chiese, in gran parte in stile barocco. Nelle vie più importanti del centro sono da ammirare i palazzi che si alternano alle chiese, avendo sempre come sfondo il mare ed il suo profumo di salsedine. Dalla piazza Vittorio Emanuele la città prende respiro, con vie ampie e regolari che si estendo sino alle falde del Monte Erice. Ad un chilometro circa dal centro storico il Santuario della Madonna di Trapani, risalente al 1300 ed il convento attiguo, oggi adibito ad interessante Museo.

Posto a sud, il porto è un elemento importantissimo per l’economia della città. Nella parte più a ovest il porto peschereccio, dove attraccano i pescherecci della flotta marinara e dove si può anche contrattare direttamente l’acquisto del pesce appena pescato.

A nord invece si alternano, a partire da Torre di Ligny, delle spiaggette affollate dai turisti durante l’estate sino ad arrivare al Lido San Giuliano un’ampia spiaggia lunga diversi chilometri, attrezzata con stabilimenti balneari intervallati da spiaggia libera.

La Cucina trapanese

Un elemento importante della vita quotidiana è la cucina trapanese, che raccoglie consensi da parte di tutti turisti. A base di olio extravergine, pesce e ortaggi, ha una ricchezza di piatti e di sapori, che affascinano chi ci si avvicina. Innumerevoli i ristoranti, trattorie che si possono frequentare, sia nel centro storico che nella parte moderna della città. Tra i tanti piatti, il couscous, pietanza di origine araba, rivisitata in chiave trapanese e condita con il pesce ed il brodo ristretto del pesce. Per non parlare dei dolci, con le innumerevoli varietà, a base di crema o di ricotta di pecora (cannolo, sfingione di San Giuseppe) i gelati dai mille gusti ed i dolci di mandorla con la frutta di Martorano e le sue innumerevoli varietà.

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La riserva naturale

A poca distanza dal centro di Trapani, raggiungibile anche in bicicletta, inizia la riserva delle Saline di Trapani e Paceco.  È una riserva naturale di quasi mille ettari della Regione Sicilia, gestita dal WWF. Al suo interno si esercita la estrazione del sale. È una importante zona umida che offre riparo a numerose specie di uccelli migratori, nella rotta verso l’Africa. Sono state censite 208 differenti specie di uccelli tra cui l’avocetta, eletta a simbolo della riserva, il fenicottero, l’airone bianco maggiore, il gabbiano roseo, il martin pescatore, il cavaliere d’Italia e tanti altri. Particolare anche la flora che cresce sugli argini delle vasche e che viene illustrata nelle visite guidate effettuate con l’assistenza del WWF. Nei mesi estivi si può assistere alla raccolta del sale.

Come si dice in dialetto Trapanese: Acqua ravanti e vento rarreri (acqua davanti e vento di dietro) cioè- vai nessuno ti trattiene!

Articolo di: G. Di Vita