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Trapani taglia in due il mare con la sua forma di falce (questo il senso del suo nome, Drepanon) e profuma di sale, di sabbia e dell’odore acido di un’alga rossa che si deposita a essiccare sulle sue spiagge. Arrivarci è forse più semplice dal continente (atterrando a pochi chilometri di distanza a Punta Raisi, a Palermo, o a Trapani Birgi) che dalla costa orientale di Sicilia.

Io e la mia amica siamo partite da Catania, la primavera scorsa, in macchina per arrivare all’estrema punta occidentale dopo un viaggio di 4 ore. Bisogna dire che l’autostrada Catania-Palermo è abbastanza scorrevole, ben tenuta e ricca di punti di ristoro. Tra Palermo e Trapani, però, scompaiono gli autogrill … quindi se affrontate il tragitto in macchina pensate per tempo a bottiglie d’acqua e pausa toilette!

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Palazzo Cavarretta

Cosa vedere a Trapani: il primo giorno

Una volta in città, abbiamo trovato facilmente il grande parcheggio di Piazza Vittorio Emanuele, incustodito ma anche gratuito. Da lì, pochi passi e siamo entrati in pieno centro storico seguendo via GB Fardella prima e poi via Garibaldi. Siamo rimaste in città tre giorni.

Il primo, il giorno del nostro arrivo, lo abbiamo dedicato a esplorare proprio Trapani centro: la Cattedrale di San Lorenzo, maestosa chiesa settecentesca, è stata la nostra prima meta; siamo poi andate a vedere la Chiesa del Purgatorio che custodisce i “carri dei Misteri”, le enormi scene della Passione di Cristo che vengono portate in processione il Venerdì Santo. Sulla via che porta al Duomo abbiamo ammirato Palazzo Cavarretta, oggi sede del Consiglio Comunale, con la sua facciata barocca e i due orologi giganti e abbiamo fatto shopping tra i tanti negozi ben forniti.

Nei dintorni anche tanti pub, ristoranti e locali per passare una bella serata. A Trapani vanno molto i “wine bar”, dei pub dove si serve vino (buono!) accompagnato da taglieri di pane, salumi e formaggi.  La sera abbiamo passeggiato sul lungomare fino alla Torre di Ligny, eretta a difesa della città nel 1671.

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Duomo di Erice, esterno

Giorno Due: Erice e la Saline

Il secondo giorno lo abbiamo dedicato a Erice e alle Saline. Erice si raggiunge con una comoda funivia che da Trapani sale fino alle porte del borgo medievale. Lì abbiamo visitato immediatamente lo spettacolare Duomo dell’Assunta, le viuzze di pietra del paesino e siamo andate a gustare i dolci artigianali di “Maria Grammatico”, un must per chi si reca quassù.

Dal Belvedere di Balio abbiamo ammirato il panorama della costa con i castelli di Pepoli e di Venere in primo piano! Dopo pranzo siamo ridiscese a valle e abbiamo preso la macchina per andare a vedere le Saline. Un aperitivo al tramonto sui laghi dove in pochi mesi cresceranno le montagne bianche di sale è una esperienza indimenticabile!

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Le Saline di Trapani

Il terzo giorno: le Isole Egadi

Il terzo e ultimo giorno abbiamo deciso di dare un’occhiata alle Isole Egadi. Con imbarco da Trapani, e una piccola sosta sulla romantica Lèvanzo, siamo andate a esplorare Favignana: isola di mari turchesi, spiagge di roccia bianchissima, l’abitato gira intorno al carcere di massima sicurezza ma, souvenir, tonno buonissimo e gelati artigianali attendono i turisti. Consigliamo un giro dell’isola sul trenino turistico che porta comodamente alla scoperta di calette, baie, campi di timo e … cavalli selvatici!

Se volete mangiar bene, puntate su Capricci in Tavola, La Bettolaccia o Al Vicoletto.

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Favignana, Isole Egadi

Articolo e foto di: G. Musumeci