Dromos Festival: quando la musica diventa cultura del sociale.
E’ giunto agosto e l‘estate oristanese si anima di suoni, di pause, di quel sentire che inventa emozioni, che sottolinea in maniera versatile le esperienze, le tante conflittuali esperienze .
Si può ascoltare musica, percependone ogni nota, ogni tratto e osservare con occhi attenti le verità di chi conosce e sente le realtà del mondo.
Ogni anno l’emozione sale, spiritualmente raggiunge vette sempre più elevate, accompagnandoci verso un concetto, un idea, un paradosso.
Ogni anno l’estate oristanese racconta di vita, senza inibizioni, con musica, con poesia con genialità artistica.
Dromos oramai da anni rappresenta non solo l’espressione musicale fine a se stessa ma la musica che parla, che evolve, musica percepibile, pur con con tratti sottili, talvolta silenziosi, attraverso vernissage, proiezioni di film, dibattiti, suoni.
E anche questo agosto siamo qui, pronti al sentire, in una nuova riflessione che ci accompagnerà in questa calda estate oristanese.
Dromos in questa edizione ci porterà dentro a Prigioni, prigioni mentali, spesso autocostruite, oltre le quali si trova la libertà, libertà di esprimere, libertà di vivere, libertà di essere diversi, libertà di unirsi o dividersi, libertà di Essere e… predisporci, chissà….a volare.