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edizione passata!

Eventi alla Reggia di Caserta 2017: il Gran Ballo

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L’estate volge al termine e devo affrettarmi se voglio usufruire di una delle ultime aperture serali degli appartamenti reali!

Così una domenica sera mi incammino verso la Reggia. Appena entro, inizio a fotografare la scala regia, considerata una delle invenzioni più felici di Luigi Vanvitelli. Essa si sviluppa in una grande rampa centrale – ricavata da un unico blocco di marmo – che si divide in due rampe parallele a partire da un pianerottolo, su cui vigilano due leoni marmorei, che simboleggiano la forza della ragione e delle armi.

Ad un certo punto il mio talento fotografico viene disturbato da una musica di sottofondo…sembrerebbe proprio…un valzer! Questa serata di apertura straordinaria degli appartamenti reali coincide con il “Gran Ballo del Regno delle Due Sicilie” organizzato dalla Compagnia Nazionale di Danza Storica. Che fortuna! Mi precipito al primo piano e vedo con i miei occhi ciò che avevo immaginato udendo il valzer. Dame e cavalieri girano in tondo ballando sulle note di un valzer ed a me sembra di essere in un romanzo! Gli abiti d’epoca sono bellissimi. Rosa, gialli, ma il più bello di tutti è l’abito blu! Cerco di fotografarlo ma è difficile, con tutte quelle dame in movimento! Per fortuna quando il valzer finisce le dame si mettono in posa per farsi fotografare.

Eventi di questo tipo non sono una novità a Caserta. Anche l’associazione “Borboni si nasce” organizza spesso giornate in costume d’epoca presso le varie residenze borboniche. Credo che – mettendo da parte inutili nostalgismi – gli abiti d’epoca, le danze ed i pranzi regali siano un modo originalissimo di esaltare il nostro passato e di renderlo più interessante agli occhi dei visitatori.

Salutati i figuranti, intraprendo il mio percorso di approfondimento delle stanze della Reggia – che ho visitato spesso – Nel Salone di Alessandro (detto anche “Sala dei Marmi”) la guida sta spiegando la distinzione fra le stanze settecentesche e le stanze ottocentesche. Le prime furono abitate dai Borbone, le seconde da Gioacchino Murat. La presenza della seta di San Leucio alle pareti desta immediatamente la mia attenzione. Non a caso, il colore predominante in alcune camere da letto è il tipico giallo leuciano.

Vi sono quattro sale dedicate al ciclo delle stagioni. In ognuna di esse i soffitti sono affrescati con motivi mitologici riconducibili a Proserpina e Cerere. Notevoli gli intarsi del legno ed i ripiani delle angoliere e delle consolles, rigorosamente in marmo di Vitulano o Mondragone. Bellissimi i lampadari in vetro di Murano.

Mi stupisce l’enorme Biblioteca Palatina, suddivisa in tre sale e dotata di mappamondi e telescopi. I volumi raccolti sono circa 14.000 e trattano vari argomenti: innanzitutto il diritto, e nello specifico tutto il corpus di leggi del Regno delle Due Sicilie. Ma anche religione, matematica, letteratura classica e infine scienze. Alcuni volumi sono aperti e mostrano bellissime immagini di piante ed animali.

La visita serale agli appartamenti reali si conclude con quello che, a mio avviso, è il pezzo forte della collezione: il Presepe Borbonico. La tradizione presepiale si sviluppò a Napoli nel Settecento grazie a Carlo di Borbone, ma fu Francesco I a diventare un vero e proprio collezionista. All’allestimento del presepe partecipavano non solo artisti del calibro di Bottiglieri, San Martino, Mosca e Gori, ma anche le dame di corte, che confezionavano gli abiti dei pastori, spesso in seta di San Leucio. Se le figure principali erano interamente in terracotta, quelle secondarie avevano solo la testa in terracotta e la struttura in fil di ferro e stoppa.

E’ sera ed il parco è chiuso. Decido di visitarlo durante il week end successivo.

Arrivo alle 09:30 di domenica mattina. Nel parco ci sono già moltissime persone ed incontro alcuni amici che fanno jogging. Appena raggiungo la Fontana dei Delfini, noto con piacere che è stata allestita per ospitare una gara di canottaggio. Ci sono le boe, gli spalti per gli spettatori, le bandiere dell’Italia e del Regno Unito e, soprattutto, ci sono le canoe! Scopro  che il giorno prima in quella vasca si è svolta la Reggia Challenge Cup 2017. Dopo una lunga giornata di regate che ha coinvolto una ventina di squadre italiane, la Fontana dei Delfini è stata teatro di una sfida secolare che tradizionalmente si svolge nelle acque del Tamigi: la gara  di canottaggio fra Cambridge e Oxford. A imporsi è stata la prima, vincendo  2 – 0.

Ma non sono qui per la regata, bensì per assistere alla rievocazione storica della prima dimostrazione di volo avvenuta nel Regno di Napoli il 13 settembre 1789. Lo scienziato Vincenzo Lunardi, al cospetto di Ferdinando IV di Borbone e di Maria Carolina si levò in volo a bordo di una mongolfiera. Tale dimostrazione avvenne a Napoli, ma l’Associazione Culturale Rievocatori Fantasie d’Epoca, insieme al comune di Fragneto Monforte ha deciso di rievocarla nel parco della Reggia per la bellezza dello scenario. Alle 11:00 ha inizio l’evento. Intervistando alcuni membri dell’associazione culturale ho modo di constatare la cura con cui si documentano sui personaggi che devono interpretare. Ho la fortuna di assistere ad una drammatizzazione a cielo aperto.

Lunardi prepara la mongolfiera e poi chiede a Ferdinando IV il permesso di fare un volo dimostrativo. Il re gli risponde: “Abbiamo sempre visto gli uccelli volare. Che la tua dimostrazione non sia un’icaria impresa”. Un cortigiano aiuta Lunardi a salire nella cesta e gli dice: “Che tutti gli Dei ti proteggano in questa tua impresa!”. Alla fine lo scienziato esegue il volo dimostrativo, fa atterrare il pallone aerostatico e viene accolto da una folla di cortigiani che lo attendono con una bottiglia di spumante. I figuranti brindano esclamando: “Evviva il re!” .

Non posso fare a meno di sorridere pensando che Ferdinando IV in quell’occasione fu un mero spettatore e non salì mai sulla mongolfiera. Eppure è verosimile che la folla che assistette al volo brindò ad un re che in tale impresa non ebbe particolari meriti! In quel brindisi c’è gioia, c’è voglia di godersi la vita e di divertirsi, la stessa gioia che percepisco ogni volta che visito gli appartamenti ed il parco della Reggia. Credo che ogni luogo assorba i sentimenti di chi lo ha abitato.

Moltissimi turisti assistono al volo della mongolfiera, soprattutto bambini. E mentre i figuranti brindano una bambina, con l’ingenuità tipica di quell’età, interrompe i festeggiamenti esclamando: “Ciao George Washington!”.

Copyright foto articoli e galleria: Anna Visconti

Articolo di: A. Visconti