Nella provincia abruzzese dell’Aquila e alle porte del più grande parco nazionale d’Italia, il Gran Sasso, si trova il paese di Capestrano. Questo piccolo borgo offre ai visitatori un’esperienza unica per la sua ricca storia, per la cultura e per la squisita bellezza naturale dell’Abruzzo. Non tutti i turisti riescono a visitare questo tipo di luogo quasi nascosto ma quando lo fanno, l’esperienza che vivono è come nessun altra.
La storia di Capestrano
Con meno di 1.000 abitanti, Capestrano è a meno di un’ora di macchina dal capoluogo l’Aquila. La sua storia risale agli antichi Piceni che abitarono in queste parti nel VI secolo a.C.
Lasciarono una delle statue più famose di tutta Italia proprio qui a Capestrano. Conosciuto come il “Guerriero di Capestrano“, questa statua in pietra calcarea alta 2 metri raffigurante un re piceno fu ritrovata in un campo negli anni ’20. Ora è ospitato accanto alla sua controparte femminile nella città abruzzese di Chieti presso il Museo Archeologico.
Il centro storico
Il centro storico di Capestrano è interamente racchiuso tra antiche mura ed è un misto di architettura medievale e rinascimentale. La chiesa di Santa Maria del Rosario è dove si trova la tomba di Antonio Piccolomini e, secondo la leggenda, fu anche il luogo in cui fu battezzato San Giovanni di Capestrano.
San Giovanni di Capestrano
Nacque qui nel 1386, Giovanni da Capistrano un frate francescano e prete cattolico noto come il “santo soldato” per aver guidato una crociata contro l’Impero Ottomano a Belgrado all’età di 70 anni. Nel 1447 iniziò la costruzione di un convento il quale è stato continuamente ampliato nel corso dei secoli. Oggi i visitatori possono vedere manoscritti e tutti i tipi di oggetti appartenenti al santo nel museo e nella magnifica chiesa.
San Pietro ad Oratorium
Un altro incredibile fatto su Capestrano è che è una delle pochissime città in cui sono state trovate quadrate del Sator. Insieme a Pompei, Roma e Siena, queste quadrate di cinque parole sono conosciute come palindromi. Quella di Capestrano si trova sulla facciata dell’Abbazia benedettina di San Pietro ad Oratorium appena fuori dal paese.
Il Castello Piccolomini
Appena fuori dal paese, vicino al fiume Tirino e all’abbazia, si trova il Castello Piccolomini (noto anche come Castello Mediceo). La struttura originaria risale al XIII secolo ma divenne proprietà della famiglia Piccolomini nel 1400 e fu successivamente venduta a Francesco de Medici.
La sua posizione strategica permetteva alle famiglie dominanti di tenere d’occhio la via dei pastori (conosciuta come la transumanza) che in determinati periodi dell’anno avrebbe portato fino a 30.000 pastori attraverso le montagne fino a Foggia. Oggi la Via della Transumanza, insieme alla Via Francigena, è ampiamente conosciuta come uno dei cinque pellegrinaggi più importanti d’Italia.
Tutti i siti sopra citati sono visitabili contattando l’Associazione Pro Loco di Capestrano.
Il lago Capo d’Acqua
Già che sei in zona non puoi perderti di vedere il lago di Capo d’Acqua (scritto anche Capodacqua) conosciuto come “l’Atlantide d’Abruzzo”. Nel 1965 una parte del fiume Tirino è stata arginata ed è ora utilizzata per produrre energia idroelettrica. Le sorgenti naturali delle montagne sfociano costantemente nel lago rendendolo uno dei più incontaminati e insoliti di tutta Italia. La visibilità arriva fino a 40 metri di profondità! Ma non è nemmeno tutto! Ci sono due antichi mulini che risalgono probabilmente al Medioevo che sono completamente sommersi e lo sono da centinaia di anni. La compagnia di immersioni Atlantide ha l’esclusività del lago e può organizzare esperienze di immersioni subacquee.
La cucina
Il vicino fiume Tirino fornisce per secoli deliziose trote fresche e ancora oggi è un alimento base della dieta di Capestrano. La troverai nei menù preparata in più modi così come nei sughi per la pasta. Anche i gamberetti d’acqua dolce sono comunemente usati. Lo zafferano fu scoperto in questa zona nel 1200 e da allora è diventato il più pregiato del mondo. Anche la famosa pizza fritta e legumi come i ceci e le lenticchie sono degli alimenti locali. Le mandorle sono usate in dolci e biscotti come gli amaretti. I vini includono Montepulciano d’Abruzzo, Trebbiano e Pecorino.