Grotte in Liguria: le Grotte di Toirano tra preistoria e stalattiti

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Le Grotte di Toirano, formazione geologica di origine carsica, sono l’occasione ideale per un’escursione insolita e affascinante a pochi km da Savona. Il complesso può essere visitato in una settantina di minuti e permette di immergersi in un mondo nascosto e misterioso, che attirerà la curiosità di grandi e piccoli.

Visitare le Grotte di Toirano

La visita guidata si apre con l’esplorazione della Grotta della Bàsura, che in dialetto significa strega.

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copyright Anna Baretta

Camminando nelle varie sale, ci si imbatte in formazioni veramente uniche. Le stalattiti e le stalagmiti si sono create in milioni di anni, goccia dopo goccia, e continuano ad evolvere, colorandosi di mille sfumature grazie alla presenza di manganese, ferro e carbonato di calcio. Si tratta di un processo lentissimo, ma nel percorso sarà possibile osservare una goccia più veloce, il cui movimento è percepibile a occhio nudo.

Come ricordano le preparatissime guide, guai a toccare le rocce! Il grasso naturalmente presente sulle nostre mani non solo le sporcherebbe lasciando una visibile macchia nera, ma ne bloccherebbe anche la crescita. Uno spettacolo unico al mondo sono le rocce bianche, tonde e lisce (chiamate “mammellonari”), createsi originariamente sotto l’acqua nell’Antro di Cibele.

Sala del Mistero

All’osservazione delle bellezze geologiche, si accompagna anche la curiosità archeologica. Nel percorso, infatti, ci si può imbattere nelle impronte di mani, piedi e gomiti lasciate 12mila anni fa da uomini che avevano esplorato la caverna, camminando carponi sul greto di un fiume sotterraneo. Si tratta di homo sapiens sapiens (come noi) che, a quanto pare, sono stati solo di passaggio nelle stanze, eppure hanno lasciato segni della propria presenza e un alone di mistero: non a caso, le tracce più evidenti si trovano nella cosiddetta Sala del Mistero. Perché questi uomini erano qui? Stavano cercando un rifugio? Oppure stavano svolgendo qualche rito? Ma, soprattutto, come hanno reagito alla visione di uno spettacolo così insolito?

Cimitero degli orsi

Ma la grotta non ospitò solo esseri umani: nel Cimitero degli orsi sono infatti stati rinvenute numerose ossa, appartenenti a orsi delle caverne, molto più grandi di quelli attuali, che si rifugiavano qui circa 25mila anni fa per il letargo. Questi orsi raggiungevano i 3,5 m di altezza: tra i resti si possono vedere canini di 11 cm e femori di 62 cm. Nella sala accanto alla biglietteria si può ammirare una ricostruzione ottenuta ricomponendo i frammenti di diversi animali. Oggi, gli ultimi abitanti rimasti sono invece crostacei preistorici del genere Niphargus, simili a minuscoli gamberetti trasparenti – e quasi impossibili da vedere se non nelle primissime visite del mattino.

Altre Grotte e sale

La seconda parte della visita si svolge 32 m più in basso, nelle Grotte di Santa Lucia, collegate alla Bàrbura con un tunnel artificiale. Qui non ci sono segni di vita, ma le rocce presentano forme davvero sorprendenti, a fiore e a cristallo. Nella sala del Pantheon, poi, si può ammirare la più grande tra le rocce, una stalagmite di 8 metri. Un’altra particolarità, nell’ultima sala, è una stalattite che fu spezzata da un terremoto nella preistoria: con il tempo si è ricomposta, ma la frattura è ancora visibile anche a un occhio inesperto.

Un’altra grotta, la Grotta del Colombo, posizionata al di sopra delle altre, è attualmente un’area di studio archeologico, e quindi non è aperta al pubblico.

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copyright Anna Baretta

La visita termina in una vasta sala in cui la roccia non è più in crescita – la sala del Tanone, che fu usata come rifugio antiaereo durante la II Guerra Mondiale. Oggi ha una destinazione un po’ più felice: è infatti in corso un esperimento di invecchiamento dello spumante. (Nota ai produttori: offrirne un assaggino sarebbe una pubblicità notevole).

La visita, adatta a adulti e bambini, richiede la presenza di una guida.

Per i più piccoli, sono organizzati laboratori didattici “archeologici”, che permetteranno ai giovani visitatori di cimentarsi nella costruzione di capanne, nella pittura rupestre o nel tiro con l’arco.

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©facebook.com/toiranogrotte/

I più grandi, invece, potrebbero essere interessati alle opportunità di fare arrampicata nelle vicinanze della grotta.

È consigliato un abbigliamento comodo: tenete conto che la temperatura all’interno si mantiene costante sui 16 gradi e c’è molta umidità. Le numerose scale possono essere scivolose.

Si consiglia di consultare il sito web ufficiale per programmare la visita.

Articolo di: A. Baretta