La regione meridionale della Basilicata è piena di mistero, di antiche tradizioni e permeata dalle tracce di quelle che l’hanno preceduta. La sua “città dei sassi”, Matera, è diventata protagonista internazionale con un aumento del venti per cento del turismo estero negli ultimi dieci anni. Ora, che è stato spifferato tutto della sua capitale, è il momento di esplorare la regione ancora di più fino al suo cuore. Oggi andiamo al borgo di Tricarico.
Tricarico: Abitato dal V secolo a.C.
Questo territorio aspro è conosciuto come Lucania ed è, in breve, antichissimo. I Lucani erano una tribù italica che visse nella zona intorno al V secolo aC. La stessa Tricarico si trova esattamente a 50 km da Matera così come dall’ altra provincia della regione, Potenza. A 700 metri sul livello del mare, è considerato montuoso e ancora, alquanto isolato.
Le prime testimonianze concrete di una vera città esistente dopo i Lucani risalgono al IX secolo sotto il dominio longobardo. Tra il IX e il X secolo Tricarico fu una roccaforte araba come testimoniano numerose caratteristiche architettoniche ancora oggi in piedi, tra cui la Torre Saracena. Si sa di più sulla dominazione bizantina di Tricarico che durò dall’anno 968 d.C. fino al 1048 d.C. circa quando salirono al potere i Normanni.
Punti salienti nel centro storico
La Cattedrale di Santa Maria Assunta era una chiesa romanica costruita nell’XI secolo anche se non molto ovvia per l’occhio inesperto poiché la maggior parte dell’architettura originale è quasi scomparsa. Ora sarebbe considerata rinascimentale-barocco con il suo spettacolare affresco del Todisco. Qui Luigi I d’Angiò fu incoronato Re di Napoli nel 1383.
Attualmente sono cinque i conventi tra cui quelli dedicati a Sant’Antonio da Padova, Santa Chiara, Maria del Carmine, San Francesco e Maria delle Grazie.
Oltre alla Torre Rabatan e alla Torre Saracena, entrambe risalenti al dominio arabo, la Torre Normanna è probabilmente il simbolo più riconoscibile di Tricarico. È alta 27 metri con mura spesse 5 metri all’ingresso meridionale del paese, dalla parte opposta all’antica parte araba della città.
Le antiche mura e porte fortificate del paese sono ancora intatte e comprendono quella della Fontana (cercare i cardini originali del XIII secolo), del Monte, della Ràbata e Saracena (X secolo), delle Vecchie e delle Beccarie.
La Ràbata e Saracena: la tracce del passato arabo
Probabilmente la parte più affascinante del paese sono i quartieri arabi di Ràbata e Saracena. La disposizione a labirinto è tipica delle strade secondarie, o darb, che partono dalla strada principale, o shāri. Non sorprenderti se finisci in un vicolo cieco, noto come zuqāq in arabo. Ciò è in netto contrasto con la parte normanna della città ancora intatta.
Archeologia: dai Lucani ai Romani
Se sei interessato a saperne di più sugli antichi popoli di Tricarico, puoi iniziare dal Palazzo Ducale, che originariamente risale al XIII secolo e che oggi ospita il museo archeologico. Inoltre, ci sono quattro siti archeologici nelle immediate vicinanze.
Il sito di Serra del Cedro risale all’antico insediamento lucano del VI secolo a.C. Anche il sito di Piano della Civita fu un insediamento lucano e risale al IV secolo a.C. I romani hanno lasciato il segno così come testimoniato nei siti di Calle e Sant’Agata dove sono stati scoperte terme, ville e mosaici.
Antiche tradizioni e usanze
Nelle regioni rurali del sud Italia, la gente è estremamente devota a Sant’Antonio Abate che è il protettore degli animali. In molte zone, è quasi un seguito di culto. La sua festa è il 17 gennaio e a Tricarico è il giorno ufficiale di inizio del Carnevale. Il rituale di accendere falò giganti ed una processione mascherata che si snoda attraverso il villaggio riflette le tradizioni pagane e cristiane. I costumi, gli strumenti e le maschere interamente realizzati a mano sono come nient’altro in Italia.
Sono rappresentate anche pratiche agricole che riflettono la transumanza, una sorta di nomadismo che sposta il bestiame dall’inverno all’alpeggio, ancora ampiamente praticato in molte parti d’Italia. L’intera cerimonia si ripete il Martedì Grasso. Per saperne di più sul Carnevale di Tricarico, clicca qui.
Palazzo Lizzardi nel centro storico di Tricarico è anche un museo che espone molti dei suddetti costumi. Purtroppo non è sempre aperto.
Piatti tipici
Tricarico è uno di quei posti dove troverai solo cibo genuino con ingredienti locali. Pasta fresca come cavatelli e minuich (dialetto per maccheroni) conditi con un ricchissimo ragù a base di lardo o cime di rapa. Sono molto usati anche carciofi, peperoni, legumi e un’ampia varietà di verdure. Imperdibili i taralli all’aviglianese, che sono dolci aromatizzati all’anice e al liquore.
Nei dintorni
Mentre sei in zona, oltre a visitare la città di Matera, Patrimonio dell’UNESCO, sarai a pochi chilometri dal Parco Regionale di Gallipoli Cognato oppure se ti dirigi verso la costa ionica (a solo un’ora da Tricarico) puoi visitare Metaponto, le rovine greche databile al VI secolo a.C.