Sammezzano è il più importante esempio di architettura orientalista in Italia
L’aspetto attuale del Castello di Sammezzano è opera di Ferdinando Panciatichi Ximenes d’Aragona; egli trasformò ed ampliò l’edificio tra il 1843 e il 1889. Influenzato dall’“Orientalismo”, Ferdinando iniziò a modificare la struttura esistente e realizzare nuove sale.
Ferdinando, esperto ed appassionato di botanica, riorganizzò anche un’ampia area circondante il Castello di circa circa 65 ettari: il Parco Storico. Qui spicca la cosiddetta “sequoia gemella” alta più di 50 metri che rientra nei “150 alberi di eccezionale valore ambientale o monumentale”.
Le numerose sale del Castello di Sammezzano, in particolare quelle del piano nobile, consentono di realizzare un viaggio virtuale dalla Cina e l’Arabia fino alla Spagna.
Il mix tra natura toscana, stile moresco-orientale e cultura antica è proprio uno dei fattori esclusivi di Sammezzano; gli elementi moreschi principali del castello sono i pregevolissimi mosaici in ceramica, le variopinte armonie geometriche e vegetali, ma anche i suggestivi bassorilievi e le varie cupole ad archi intrecciati. All’esterno, Il Castello di Sammezzano si distingue invece per una facciata solare ed una facciata lunare.
Sammezzano è una proprietà privata e la possibilità di visita dipende dalla disponibilità della proprietà stessa. Chi, come me, avrà la fortuna di visitarlo ne rimarrà estasiato.
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