Il Diavolo di Tufara è una maschera zoomorfa che prende vita l’ultimo giorno di Carnevale tra i vicoli di questo piccolo paese dimenandosi tra corse, salti, danze e acrobazie sfrenate. Tramandato nei secoli, espressione tipica della comunità, richiama cultori da tutto il mondo.
Egli indossa sette pelli di capro che, secondo i riti pagani precristiani, era l’animale in cui era solita manifestarsi la divinità, inoltre impugna un tridente, ha un volto diabolico, occhi sgranati, denti digrignati, orecchie a punta.
Anticamente la maschera rappresentava la passione e la morte di Dioniso, dio della vegetazione, le cui feste venivano celebrate in quasi tutte le realtà agresti. Dioniso, così come la vegetazione di cui era dio, moriva e si rinnovava perpetuamente.
Alcuni legano questa maschera al significato della danza propiziatoria in cui i nostri antenati si esibivano quando intuivano la fine dell’inverno e i primi segni del risveglio della natura, altri il significato di una danza liberatoria per scrollarsi di dosso e dimenticare per un momento le fatiche della vita, altri ancora il significato della rappresentazione della passione e la morte di Dioniso, dio della vegetazione, le cui feste venivano celebrate in quasi tutte le realtà agresti.
Gemellata con i Mamuthones della Sardegna e altre maschere simili, ogni anno partecipa a raduni su tutto il territorio nazionale.
Altri personaggi ruotano attorno alla figura centrale del Diavolo: la Morte, con il viso bianco e la falce, ed i Folletti, tutti vestiti di nero, che trattengono il Diavolo in catene.
Il Diavolo con i Folletti e la Morte che agitano campanacci, si esibisce in danze acrobatiche, capriole e giravolte per tutto il borgo di Tufara, fino ad arrivare sotto al Castello dove ha luogo il processo con la Giuria e il Padre e la Madre del Carnevale. Nonostante tutti i tentativi della madre del Carnevale compresa la corruzione di un membro della Giuria, il figlio viene condannato a morte e un fantoccio viene ucciso e gettato tra le braccia del Diavolo che lo infilza col suo tridente. Muore, ma la Madre ha subito pronto un altro neonato, il prossimo Carnevale, che dà speranza di continuità.
Date: domenica 3 marzo e martedì grasso 5 marzo
La sfilata ha inizio alle ore 15:00.
Ingresso gratuito
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