Avete mai pensato di poter letteralmente esplorare una statua dal suo interno? Sarebbe un’esperienza unica e originale. Tra le varie località che offrono questa possibilità vi è Arona. È qui, infatti, che si trova la statua dedicata a San Carlo, altresì conosciuta come il Sancarlone.
Arona, cittadina storica e turistica che sorge sulla sponda occidentale del Lago Maggiore, offre molti spunti per coloro che le daranno l’occasione di mostrarsi. Oggi sono diversi i punti di interesse: il Museo Archeologico, il Museo Mineralogico, le sue chiese ed i parchi nei dintorni, tra i quali il Parco dei Lagoni di Mercurago, e molto altro.
Le origini della città possono essere tracciate indietro nel tempo, ma ciò che è degno di nota in quest’occasione è il periodo storico che ha inizio nel 1439, e che prosegue fino all’XVII secolo, quando il feudo di Arona venne dato in concessione ai Borromeo. La famiglia tra il XIV ed il XV formò infatti, nei territori del lago, lo Stato Borromeo, istituendone una delle sue due sedi proprio ad Arona. Vitaliano Borromeo divenne il conte della Rocca, la quale in quegli anni vide il consolidamento delle sue strutture, tra cui la cinta muraria ed una strada segreta.
Fu nella Rocca stessa che il 2 ottobre 1538 nacque Carlo Borromeo, figlio di Giberto II e di Margherita Medici di Marignano. Egli all’età di sette anni fu avviato alla carriera ecclesiastica che lo portò, nel 1564 alla nomina di Arcivescovo di Milano, città dove in seguito si stabilì, ed alla canonizzazione nel 1610 da parte di Papa Paolo V. In onore di questo avvenimento fu avviata la costruzione del Sacro Monte di Arona o Monte San Carlo, della Chiesa di San Carlo ad Arona e della maestosa Statua del Santo, in Piazzale S.Carlo, che troverete sulla strada che collega Arona con Dagnente.
L’attrazione dominante il Colle, persino visibile dalla riva del lago, è la statua dedicata a Carlo Borromeo, il Sancarlone, così chiamato dagli aronesi. La colossale Statua che si trova ad un’altitudine di 310 metri, è alta 23,40 metri, al di sopra di un piedistallo di 11,70 metri; rappresenta San Carlo, retto in piedi, in veste ecclesiastica, mentre con il braccio sinistro stringe al corpo un volume e con il destro teso verso la città (costituito da una complessa struttura metallica, concepita per resistere ai forti venti), la benedice.
L’opera è stata completata nel 1698, su progetto di Giovan Battista Crespi detto “il Cerano”, dagli scultori Siro Zanella e Bernardo Falconi che eseguirono tutte le parti in rame assemblabili, aumentandone le dimensioni. La statua, sorretta da un’anima portante in pietra, mattoni e ferro è costituita infatti da un involucro di lastre di rame battute a martello, fissate sulla struttura di supporto e unite tra loro con chiodi e tiranti; all’interno l’opera è cava.
Non vi renderete davvero conto delle sue dimensioni finché, dopo aver percorso il vialetto che conduce alla base, non raggiungerete il piedistallo. Salite le scale a chiocciola in ferro che portano ai piedi di San Carlo e qui troverete la porta d’accesso al suo interno. Addentratevi tra le pieghe dell’abito del Santo e non vi fate intimorire da ciò che vi aspetta. Dopo alcune rampe la scala a chiocciola si trasforma in una classica, ma ripidissima, scala a pioli che si sviluppa in ambiente verticale decisamente stretto. La salita non è agevole, ma fidatevi, l’emozione di raggiungere la cima, che ospita fino a sei persone, ne vale la fatica. Il panorama circostante, visto attraverso i fori circolari degli occhi, delle narici e delle orecchie del Santo (oppure attraverso le aperture sulla schiena), raggiungibili poche persone per volta, è una prospettiva unica.
Una curiosità: ai piedi Statua della Libertà vi è una targa che ricorda che l’opera newyorkese è stata costruita su modello del Colosso di Arona, grazie al soggiorno ad Arona del suo ideatore, Frédéric-Auguste Bartholdi.
Per le informazioni su orari di apertura e biglietti, visitare il sito web ufficiale.
Copyright foto articolo: statuasancarlo.it (foto 1); Sara F. Zanini