Dal centro del paese di Palazzuolo sul Senio e a pochi metri dalla casa vacanze la Torre del Vicario che presidiava la “Via Fiorentina” parte questa antica mulattiera che un tempo collegava la Romagna con la Toscana (CAI 685) che conduce inerpicandosi sul crinale, ai ruderi del Castellaccio, l’antica roccaforte di Val d’Agnello possesso degli Ubaldini dell’Alpe e, successivamente al borgo di Lozzole, sorto anch’esso su un antica fortezza degli Ubaldini. A scendere a valle, si incontra Campergozzole, un agglomerato di case dirute, ma che, non per questo, nascondono la bellezza e l’importanza del luogo nell’antichità.
Lungo la strada in discesa, lasciati i ruderi, si incontrano due belle case tipiche del luogo recuperate, Scheta e Ca’ di Scheta, ad oggi adibita a bed and breakfast con una bella vista sulla valle e, anticamente, ambedue, a sentinella sul passaggio verso la fortezza Ubaldini.
A pochi km, congiungendosi con la provinciale 477, ci si imbatte nel Convento e Santuario della Madonna delle Nevi del XV secolo, affidato da secoli, ad una comunità di suore francescane, che ancora oggi, fa bella mostra, delle opere liberty della famiglia Chini.
Oltrepassato il paese e, percorrendo la strada verso la Romagna, si incontra l’Abbazia Vallombrosana della Badia di Susinana, con la sua chiesa, il vecchio molino e il pittoresco ponte medievale.
L’abbazia è celebre per il figlio suo più illustre: il prode condottiero Maghinardo Pagani, che scelse questo luogo, come sua meta prediletta e qui, volle essere sepolto, nel convento, da leggenda vestito con il saio vallombrosano e la sua spada dorata.
Dante, che combatté a suo fianco, nella battaglia di Campaldino, causa gli eventi politici del momento, anche se, di opposta fazione, lo volle citare ben due volte nel poema della Divina Commedia, uno di questi nel XVII canto dell’Inferno come “il lioncel dal nido bianco che muta parte da la state al verno”… stigmatizzandolo come, uomo politico spregiudicato e inaffidabile.
In occasione dei settecento anni dalla nascita del sommo poeta, questa meta è stata inserita nei percorsi delle Vie di Dante e del Cammino di Dante. (Provenendo sia dalla Toscana che dalla Romagna e, volendo fare una variante al percorso tradizionale, è possibile sostare al B&B Ca’ Scheta. Per giungervi, in prossimità del passo del Monte Carnevale, seguire il sentiero CAI 505, giungere alla località Lozzole e da qui scendere a valle, in direzione di Palazzuolo sul Senio. A metà percorso, a 4 km dal paese si incontra la segnaletica del B&B che rimane a 200mt sopra strada).
Proseguendo troviamo la millenaria Pieve di Misileo, completamente ricostruita nel 1781 ma risalente al nono secolo d.C. dedicata a S. Giovanni Decollato patrono dei longobardi, padroni del territorio di confine che separava il mondo cristiano da quello bizantino e, in tempi più recenti, il Granducato dallo Stato Pontificio.
Al di sotto della Pieve e attualmente in stato di colpevole abbandono e non visibile al pubblico, si trova il vano interrato contenente l’antica Cripta, accessibile solo dall’esterno, edificata nell’ottavo secolo d.C., caratterizzata da capitelli decorati da motivi romanici che reggono archi e volte a crociera.
A poche decine di metri dalla Pieve, si trova il secolare ponte del Castagno e a fianco l’antica Dogana trasformata oggi in ristorante tipico.
foto Vallombrosana Abbey of the Badia di Susinana: fondazionemonasteri.it