La vera storia della spada nella roccia a San Galgano

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A meno di 30 km da Siena si trova uno dei luoghi più misteriosi e accattivanti di tutta la Toscana, se non di tutta Italia. Mi riferisco a San Galgano e alla vera storia della spada nella roccia. Sì, esiste veramente questo luogo che ha ispirato leggende.

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Chi era San Galgano?

San Galgano, o Galgano Guidotti, nacque a Chiusdino (Siena) nell’anno 1148. Condusse una vita piuttosto spietata come cavaliere fino a quando ebbe una serie di visioni in cui gli apparve l’Arcangelo Michele. Si dice che fu proprio il cavallo di Galgano a condurlo sulla collina di Montesiepi dove il cavallo si inginocchiò.

Galgano lo prese come un segno e decise di piantare la sua spada in terra in quanto non aveva materiale per costruire una croce. Come simbolo della trasformazione dal cattivo al buono, arrese la sua arma e la leggenda vuole che fu immediatamente fusa con la terra e cementata per sempre nella pietra. Da quel momento in poi, Galgano cambiò strada e divenne un uomo pio e molti si convertirono e si unirono a lui.

Morì nel 1181 e solo tre anni dopo fu canonizzato dalla Chiesa cattolica. Fu il primo santo per cui ci fu un processo di canonizzazione formale da parte della Chiesa. Fu presto costruita una chiesa in suo onore e la sua tomba e la sua spada divennero un luogo di pellegrinaggio e qui si compirono numerosi miracoli.

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L’Abbazia di San Galgano

Il sito fu rilevato dai monaci cistercensi nel XIII secolo e nel 1218, la costruzione iniziò sulla massiccia chiesa gotica di San Galgano. Ci vollero circa 70 anni per costruirla e fu la prima chiesa gotica in tutta la Toscana. Centinaia di anni di cicatrici di battaglia ebbero il loro tributo sulla chiesa, ma fu un fulmine nell’anno 1786 che consegnò il colpo finale distruggendo il suo tetto. Fu sconsacrata nel 1789 e tuttavia, per sempre conservata nella storia dal suo famoso santo e dal suo aspetto caratteristico.

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Dire che è un posto magico è un eufemismo. È perfettamente collegato alla terra e al territorio circostante in un silenzio inquietante, ma confortante. La lunga fila di cipressi ti accoglie in un’altra dimensione mentre ti avvicini ai massicci resti della chiesa. È meravigliosa in ogni momento della giornata in ogni tipo di luce ed in ogni condizione meteorologica. Se vivessi nelle vicinanze, penso che andrei ogni volta che il tempo cambia solo per assistere al suo effetto sulla chiesa.

La Rotonda di Montesiepe

Dall’abbazia, è una breve camminata fino alla cappella, conosciuta come la Rotonda di Montesiepe, dove è possibile vedere la spada e la tomba di Galgano e riflettere semplicemente sui secoli di storia ed eventi che sono trapelati qui.

Oggi, la cappella che un tempo fungeva da eremo in cui San Galgano e i suoi seguaci facevano miracoli e vivevano in pietà, è ancora sorprendentemente nuda. È semplicistica e severa, ma per nulla fredda. Al contrario, l’aria è pacifica e appagante.

La sua spada nella roccia giace al centro della cappella sotto un vetro. È stata testata dagli scienziati per dimostrare la sua validità e, di fatto, il metallo è coerente con quello che sarebbe stato usato ai tempi di Galgano. Alcuni affreschi furono aggiunti nel XIV secolo, ma nel complesso, Montesiepi è un bellissimo esempio di romanico senese.

Quando l’abbiamo visitato noi c’era un piccolo wine bar aperto vicino alla cappella che serviva primi piatti, formaggi, salumi e vini locali.

Chiusdino

Una volta visitata l’abbazia e la cappella, sali in macchina e dirigiti verso la città natale di Galgano, Chiusdino, a soli 15 minuti di distanza. Questo borgo medievale è assolutamente pittoresco e si può visitare la casa natale di Galgano e la Pieve di San Michele Archangelo, la chiesa più antica di Chiusdino. Il teschio di San Galgano è conservato qui. La chiesa di San Sebastiano contiene le reliquie del santo che furono portate da San Galgano. Se sei interessato a saperne di piu’, c’è un museo dedicato al santo.

Il panorama di tutta la valle del Merse in sè è un motivo sufficiente per visitare Chiusdino!

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Articolo di Marie Contino