L’Abbazia di Grottaferrata: una gemma d’Oriente alle porte di Roma

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Nel cuore dei Castelli Romani, zona sita al sud di Roma e rinomata per la produzione di vino e la sua fantastica campagna, sorge la cittadina di Grottaferrata.

Le origini di Grottaferrata

Le sue origini sono antichissime: nel lontano 1004 infatti Nilo, un monaco proveniente dalla Calabria, decise di edificare lì il suo monastero, sui territori donatigli dal Pontefice. L’insediamento nasce dunque prima del 1054, anno dello scisma che vide separate le due chiese cristiane di Oriente e di Occidente.

Nilo, che era un monaco bizantino, porta dunque nel Lazio la liturgia e la spiritualità bizantina, nonché con esse l’arte di cui questa cultura si fa portavoce. La peculiarità risiede proprio nel fatto che la Badia di Grottaferrata è una chiesa bizantina che si trova non solo in territorio occidentale (chiesa latina) ma proprio alle porte di Roma.

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©Pagina Facebook Grottaferrata

L’Abbazia

L’Abbazia conserva numerose tracce della sua storia millenaria. Il suo primo nucleo sorge intorno ad una grotta caratterizzata da una finestra chiusa da una grata: una crypta ferrata, da cui il nome del paese “Grottaferrata”.

La Chiesa, intitolata a Santa Maria, conserva opere di alto pregio di cui quelle più antiche risalgono al XII secolo. Di grande rilievo sono il mosaico che sovrasta il portale d’ingresso, il fonte battesimale marmoreo e il mosaico che si trova all’interno della chiesa, al di sopra dell’altare nonché la splendida icona della Vergine chiamata in greco “Theotokos”, ovvero la Madre di Dio. Da segnalare anche il poderoso altare, chiamato “macchina barberiniana”, realizzato nel XVII secolo. Camminando lungo la navata destra è possibile ammirare poi l’antica crypta ferrata.

Qui si fermò anche il celebre pittore Domenico Zampieri, meglio noto con il nome di “Domenichino”, che agli inizi del secolo XVII affrescò la cappella con le storie del Santo.
Il piazzale esterno, dal quale si può apprezzare la pace tipica della vita monastica, è dominato dal fonte battesimale, utilizzato per la commemorazione della più importante festa della Chiesa ortodossa, il battesimo di Cristo.

Come se non bastasse, il monastero offre anche spunti di archeologia: dal piazzale infatti, attraversato un cancello e scesa una scalinata, si accede ad un ambiente molto antico, il criptoportico, variamente utilizzato nel corso dei secoli, questa zona offre allo spettatore un panorama mozzafiato.

L’esterno

All’esterno l’intera struttura presenta un tipico aspetto di fortezza, grazie a poderosi torrioni di difesa fatti realizzare dal Cardinale Giuliano della Rovere, colui che divenne poi Papa con il nome di Giulio II, famoso per aver commissionato grandi opere d’arte nella città di Roma, come ad esempio gli affreschi della volta della Cappella Sistina.
Uno scrigno di arte bizantina (praticamente l’unico di questo livello nel Lazio), dove poter ammirare inoltre opere di grandi pittori e scultori, ma che non esclude uno sguardo alle strutture romane più antiche. Il tutto nella cornice unica dell’intimità del monastero di lingua greca.

L’interno

All’interno del complesso ha da poco riaperto al pubblico il Museo dell’Abbazia che, oltre a conservare gli apparati decorativi della chiesa, ospita pezzi archeologici di grandissimo pregio (come la Stele funeraria e la tomba delle ghirlande).

È possibile visitare l’Abbazia di Grottaferrata da lunedì al sabato esclusivamente su prenotazione.

Articolo e foto di Irene Cortese