L’anello del Limarò collega l’Alto Garda con la Valle dei laghi e in soli 56 km consente ai cicloamatori più o meno allenati di godere di una parte di Trentino molto varia e significativa.
La partenza del giro è fissata da Arco, convenzionalmente dal parcheggio che si trova vicino al ponte del fiume Sarca.
Di qui, seguendo le indicazioni per il centro, percorriamo la strada che, costeggiando i meravigliosi giardini di Arco, ci conduce fino alla frazione di Varone: è qui che ha inizio la scalata del passo del Ballino.
Si tratta di una salita piuttosto pedalabile: circa 16 km con un dislivello complessivo di circa 600 metri. La strada (SS241) inizia subito ad arrampicarsi a tornati passando prima dal paesino di Gavazzo poi da Cologna: qui merita una breve sosta per ammirare, dal punto panoramico vicino al cimitero, il meraviglioso panorama sulla vallata: Arco ma anche Riva del Garda e il lago.
Continuiamo il nostro itinerario e dopo circa 3 km giungiamo all’abitato di Tenno con il suo castello che domina il piccolo borgo: purtroppo non è visitabile essendo di proprietà privata.
La strada prosegue fino a località Ville del Monte: da qui interessante la deviazione fino all’abitato di Villa Canale risalente al 1211 e classificato tra i borghi più belli d’Italia. Molto caratteristico con la sua piazzetta e le strade acciottolate, il paese si è anche attrezzato con un museo degli attrezzi della vita contadina e la “Casa degli Artisti”, dedicata al pittore Giacomo Vittone.
Ritornati sulla strada principale, dopo circa 2 km, giungiamo al lago di Tenno, favoloso specchio d’acqua formatosi (anno 1100 circa) a seguito della frana del dosso di Ville del Monte che ha bloccato il corso del suo immissario. Balneabile durante la stagione estiva, il lago è a rischio di prosciugamento: ad oggi l’isola posta al centro e diventata una penisola collegata alla terraferma.
Mancano solo 5 km al passo del Ballino: la strada sale a “scalini” ma con pendenze abbordabili.
Prima del passo è posto l’omonimo paesino di Ballino dove consiglio una vista alla graziosa chiesetta di Santa Lucia e una sosta per prendere acqua alla fontana da dove sgorga sempre acqua freschissima.
Giunti al passo, dopo una prima discesa veloce con curve larghe, ci si trova a percorrere un tratto pianeggiante, la c.d. “piana di Fiavè”, dove è presente un biotopo e un sito archeologico dedicato alla Palafitte di Fiavè.
Si riprende quindi a scendere, attraversando i paesi di Stumiaga, Dasindo, Vigo Lomaso fino al paese di Ponte Arche.
Da qui seguendo le indicazioni per Trento, dopo circa 1 km pianeggiante, troviamo le Terme di Comano. La strada riprende quindi a salire, con lieve pendenza, fino a raggiungere un altro tratto pianeggiante che conduce fino all’imbocco della ciclabile, posto sulla destra prima della galleria.
La ciclabile attraversa il c.d. “Limarò” una sorta di forra che si sviluppa tra Ponte Arche e Sarche, ripercorrendo la vecchia strada che prima della costruzione delle gallerie era l’unica via di comunicazione tra la valle del Sarca e la valle Giudicarie.
La ciclabile, alternando tratti pianeggianti a tratti in discesa, giunge sulla strada principale.
Passato il ponte sul Sarca, a destra, ritroviamo un altro tratto di ciclabile che, costeggiando il predetto fiume, porta a Pietramurata.
Di qui, seguendo le indicazioni per la pista ciclabile, attraversando le caratteristiche “marocche”, si giunge all’ex centrale di Fies e, pedalando tra vigneti e meleti, si giunge al paese di Dro. In seguito, sempre seguendo le indicazioni ciclabili, ci si dirige verso la frazione di Ceniga. Riprendiamo la ciclabile che in soli 5 km ci riporta alla macchina.
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