Falci, tini e botti come percussioni scaccia demoni. È la tradizione musicale in onore di Sant’Antuono (ovvero Sant’Antonio Abate) che ogni anno il 17 gennaio viene celebrata a Macerata Campania, oggi laborioso paese alle porte di Caserta, un tempo rione dell’antica Capua.
Ogni anno la cerimonia si ripete ed ogni anno essa è capace di attirare a Macerata migliaia di fedeli. Una tradizione che si tramanda di generazione in generazione. Un mix di religiosità, folklore e partecipazione popolare a cui anche i media hanno cominciato a prestare profondo interesse. Tv2000, a firma del giornalista Luigi Ferraiuolo, ha realizzato un documentario dal titolo ‘Libera nos a malo’. Il documentario per l’interesse culturale, storico e artistico sarà presentato all’Unesco per sostenere il cammino di Macerata Campania e ottenere il riconoscimento di patrimonio immateriale dell’umanità per la musica di Sant’Antuono.
Tanti i momenti che caratterizzano la cerimonia in onore del Santo. Merita di essere vista la sfilata delle ‘Battuglie di Pastellessa’, ovvero dei ‘Carri di Sant’Antuono’. Hanno forma di barca perché la tradizione vuole che il Santo sia arrivato via mare sulle coste campane. Certo, gli studiosi raccontano altro, ma in questo caso la forza dei racconti popolari ha avuto la meglio sulla storia. I ‘Bottari’ prendono posto sulle barche, riproponendo l’antica musicalità maceratese dall’omonimo nome di musica a “Sant’Antuono” o ‘Pastellessa’ (derivante da una specialità tipica della cucina povera: la pasta con le castagne lesse).
L’originalità legata ai Bottari di Macerata Campania e alla Pastellessa è dovuta alla tipologia di strumenti musicali utilizzati: botti, tini e falci, arnesi di uso contadino che assumono una nuova veste di natura musicale. Il risultato è straordinario. Sonorità, ritmi spingono tutti a ballare e cantare. Diversi i generi e le culture musicali toccate: dalla tarantella alla musica africana fino al ritmo brasiliano dei tamburi caratteristico del carnevale di Salvador de Bahia. Anche se la festa di Sant’Antuono non è una festa carnevalesca, ma tutt’altro. Un perfetto riassunto di musica, folklore e religione a dare vita ad una manifestazione decisamente unica nel suo genere.
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