L’Italia di Lord Byron: i luoghi italiani di vita e di ispirazione

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Montagne, onde e cieli non sono forse parte di me, come io di loro?

Confondermi con l’universo e lì sentire
ciò che mai posso esprimere
né del tutto celare.

L’amicizia è amore senza le sue ali.
Friendship is Love without his wings

Molte sono le località italiane raggiunte dal grande genio di Lord Byron durante la sua vita. Oggi le andremo a scoprire per poter conoscere meglio la sua poetica attraverso diversi itinerari.

Breve biografia di Lord Byron

George Gordon Noel Byron nasce a Londra il 22 gennaio 1788. Figlio di un aristocratico stravagante, trascorre la sua infelice infanzia in Scozia anche a causa della sua deformità congenita ad un piede. Inizia a pubblicare i versi satirici Ore d’ozio mentre frequenta il Trinity College di Cambridge. Nel 1809 eredita da uno zio il titolo di lord ed inizia il “gran tour” che usavano fare i giovani nobili. Viaggia in Spagna e in Oriente e al ritorno pubblica, nel 1812 i primi due canti del Pellegrinaggio del giovane Aroldo, con cui diventa famoso. Negli anni successivi seguono vari poemi caratterizzati da personaggi tenebrosi che rispecchiano in parte la sua condotta ambigua e provocatoria, in particolar modo riferita alle donne. A seguito di alcuni scandali fugge dall’Inghilterra e si stabilisce a Ginevra, a Venezia, a Ravenna e a Pisa. Il Giovane Aroldo esce nel terzo e quarto volume nel 1815/1816 e chiude la sua fase romantica. Negli anni successivi pubblica poemi burleschi che culminano con il Don Juan iniziato nel 1819 e più volte rimaneggiato ma rimasto incompiuto. Muore nel 1824 in Grecia, a Missolungi, dove si era recato per sostenere l’indipendenza greca contro l’impero ottomano.

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Lord Byron in Italia

Venezia

Nel 1916 arriva a Venezia, dove inizialmente soggiornò a Frezzaria ospite di un amico mercante di panni: qui il nostro poeta ebbe una tresca con la moglie del mercante.

Ci fu poi un secondo soggiorno veneziano per lui nel 1818. In questa occasione soggiornò in un antico palazzo chiamato Palazzo Mocenico, dove oggi troviamo una targa che appunto commemora il periodo di vita trascorso qui.

Durante il periodo vissuto qui, Byron era solito frequentare il famoso Caffè Florian in Piazza San Marco. Conosciuto per il fatto di essere il caffè italiano più antico era anche un luogo spesso frequentato da nomi illustri in tutti i campi culturali e artistici: da Carlo Goldoni a Silvio Pellico, da Charles Dickens, Wolfgang Goethe e molti altri.

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Ravenna

Dopo aver vissuto per tre anni a Venezia, Lord Byron si trasferisce a Ravenna. La sua residenza qui fu presso un appartamento in affitto a Palazzo Guiccioli, dove Byron ebbe una relazione con la moglie del conte Alessandro Guiccioli. Tale edificio al momento è in fase di ristrutturazione e i progetti futuri sono quelli di ospitare un museo dedicato al poeta e al Risorgimento italiano.

Inoltre, troviamo una targa commemorativa in Piazza San Francesco a Ravenna.

Pisa

In origine Palazzo Toscanelli, ovvero l’Archivio di Stato, era chiamato all’epoca del nostro poeta, Palazzo Lanfranchi e fu proprio la sua residenza. Lord Byron fu costretto a trasferirsi a Pisa da Ravenna in seguito ad uno scandalo. Il palazzo si affaccia sull’Arno e si trova proprio sul Lungarno Mediceo.

Livorno

Sempre nel 1822, Lord Byron soggiornò per circa sei settimane a Livorno (per essere esatti a Montenero Basso) a Villa Dupovy, conosciuta anche come Villa delle Rose. Purtroppo tale edificio non è accessibile al pubblico.

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Genova

Byron arriva a Genova nell’ottobre del 1822 e a quei tempi la sua fama era ai massimi livelli. A trovare casa al poeta, fu una collega e amica stretta, Mary Shelley. La dimora designata fu villa Saluzzo, collocata sulla collina nel quartiere di Albaro. Si tratta di un sontuso edificio immerso nel verde con un forte patrimonio artistico all’interno. Il palazzo risalente ai primi del 700 oggi è la sede di una storica pasticceria per quel che riguarda il piano terra: qui vi è esposta una targa commemorativa che recita:

Riposando la vita fortunosa
qui dimorò e scrisse
Giorgio Gordon Lord Byron
finché l’intenso grido
della greca libertà risorta
nol traeva magnanimo
a lacrimato fine
in Missolungi
1822-23

Ci sono anche molti altri luoghi toccati dall’autore o opere per celebrare la sua memoria, come ad esempio la statua presente a Villa Borghese a Roma.