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La città di Lucca è talmente antica che molti studiosi, al giorno d’oggi, discutono ancora sulle sue reali origini: alcuni dicono che nacque come insediamento ligure, altri ritengono che abbia origini etrusche, addirittura alcuni la riconducono ad una città romana del 180 a.c. Io di certo non posso disquisire delle sue vere origini, non ne ho le competenze per farlo, ma quello che posso fare come fotografo e raccontarla tramite i miei scatti. In un modo del tutto nuovo: mettendoli a confronto con scatti di oltre settant’anni fa.

L’idea di questo progettino fotografico mi venne in mente per caso, quando trovai in soffitta dei vecchi scatti della città e in quel momento fui come folgorato dall’idea di riproporre gli stessi attimi, mettendo così a confronto passato e presente.

Manifestazione in Piazza S. Michele a Lucca

Il primo scatto che mi colpì ritraeva una manifestazione fascista in piazza S. Michele. C’è qualcosa di strano in questa foto, dovrebbe dare la sensazione di forza, di autorità, ed invece quello che vedo sono semplicemente degli uomini disposti di fronte ad un fotografo e a dirla tutta appaiono anche un po’ goffi. Altro dettaglio; la città sembra del tutto svuotata, la piazza è muta, non emana calore. Molto inconsueto come scatto. Poi, mi colpì l’immagine di due bimbi affianco ad una pompa di benzina sul borgo Giannotti: una zona della città fuori dalle mura storiche, a pochi metri da porta S. Maria. Un viale tutt’oggi attivo e rigoglioso, favorito dallo sviluppo delle imprese commerciali che vi si erano insediate e soprattutto da un intenso fervore edilizio. Ovviamente i protagonisti dello scatto sono quei due ragazzini alla prese con una pompa di benzina, a loro modo, ne sono convinti.

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Vista su Borgo Giannotti a Lucca

Sfogliando le altre foto mi capitò quella del tram per Pescia che partiva da piazza Napoleone. A quei tempi la provincia di Lucca era molto più vasta ed estesa di quanto non lo sia oggi. Tutta la Valdinievole, compresa di ben 10 comuni, faceva parte del territorio lucchese e allora la capitale economica e politica di quel luogo era Pescia. I rapporti con Lucca erano intensi e quindi fu favorito lo sviluppo di un collegamento di uomini e merci grazie alla creazione di una linea tranviaria che correva al lato della via Pesciatina, attraversando il Capannorese, giungendo sino a Pesca e trovando il capolinea a Monsummano. Ancora oggi è possibile vedere su qualche muro abbandonato un segnale indicatore di quel servizio.

Di certo lo scatto più curioso fu quello che ritraeva le macchine per la bitumazione. Dopo un’ attenta osservazione sono riuscito ad individuare esattamente il punto; la zona è quella del baluardo Santa Maria, in alto si intravede la parte superiore del caffè delle mura. Macchine atte a preparare la bitumazione della via di circonvallazione. Anche in questo caso l’accostamento tra “vecchio” e “nuovo” era particolarmente efficace.

Continuando a sfogliare le foto mi resi sempre più conto di come la storia, e le storie, vi erano immortalate. Ferme lì, nel tempo. La piazza Anfiteatro durante il mercato dei generi alimentari, prima che venisse trasferito nell’ex convento di piazza del Carmine, il vecchio Bar Savoia in via Vittorio Emanuele, la Torre delle Ore in via Fillungo, legata alla leggende di Lucida Mansi, la donna che vendette l’anima al Diavolo per rimanere bella e giovane.

E forse, anche la città di Lucca, data la sua infinita bellezza un patto col diavolo lo fece.

Copyright foto articolo e galleria: Michael Gaddini

Articolo di: M. Gaddini