Escursione in montagna: il Parco regionale dell’Adamello

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Per molte persone, la montagna in inverno significa solo sci e neve. Molti rinunciano a recarsi in certi luoghi convinti da questa “superstizione”: ma non è così! Le attività da fare, se non si è degli sportivi, sono davvero tante e sopratutto, natura vi regalerà paesaggi, colori e profumi unici. Ce lo racconta un nostro scrittore che ha percorso i sentieri dell’Adamello, in Lombardia.

Il Parco Regionale dell’Adamello

Mappa-sentieri-adamello-laghiCon temperature meno miti, è un peccato rinunciare a qualche escursione montana. Tanto più che molte cime, durante le stagioni autunnali e invernali, assumono colori e scenari particolari, difficilmente visibili in primavera o in estate.

Armandosi di ottimi scarponi (o ciaspole) e pazienza si può riuscire a vedere nuovi paesaggi che ormai conosciamo a menadito, ma che potrebbero affascinarci ancora di più. Se, come in questo caso, vi è anche qualche lago che può ghiacciare, il gioco è fatto.

Visitare i laghi alpini della Lombardia

L’escursione in queste foto è una camminata molto bella posizionata poco prima del paese di Edolo, alla fine della Valcamonica, e (volendo) tocca ben quattro rifugi e tre laghi in circa sei ore di cammino, anche se si può tranquillamente scegliere di evitarne alcuni.

L’itinerario più classico parte da Malga Premassone per raggiungere poi il lago Baitone con l’omonimo rifugio, e più avanti il rifugio Tonolini che si affaccia sul piccolo lago Rotondo, in poco più di quattro ore e mezza totali. Il punto di partenza si trova a Ponte del Guat – un ponte per l’appunto – che si raggiunge piuttosto facilmente. Seguendo l’unica strada possibile per la Valcamonica, (che parte all’incirca all’altezza di Sulzano, toccando Pisogne, Darfo, Bienno…) bisogna raggiungere Malonno e la piccola indicazione sulla destra per Zazza e Sonico, da cui parte una carrozzabile tutta tornanti.

Superata un’intersezione con un’altra strada, si segue una bellissima via (sempre in auto) attraverso un bosco verdissimo e pieno di muschio, con curve molto strette e cieche, che in una ventina di minuti vi porterà a Ponte del Guat (circa 1540 mt.) dove poter parcheggiare; in alternativa si può risparmiare un tratto di cammino arrivando fino in macchina al parcheggio di Malga Premassone (a pagamento e per via leggermente sterrata).

Il rifugio è molto adatto per delle famiglie con bambini o per un weekend rilassante, trovandosi in un’ ampia radura attraversata da un torrente cristallino e con la vista del Baitone. Superata la Malga, vi è quasi immediatamente una deviazione. Proseguendo a destra si devono ‘affrontare’ le cosiddette scale Miller – un sentiero roccioso molto ripido – che portano in una stupenda vallata spesso innevata fino a fine maggio ed al Rifugio Gnutti, un grazioso chalet che si affaccia sul Lago Miller, anche quest’ultimo ghiacciato per buona parte dell’anno.

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Da qui si può tornare alla malga o seguire il Passo del Gatto, che conduce al Rifugio Baitone e offre una bellissima veduta sulla vallata sottostante, anche se non è molto adatto a chi soffre di vertigini visto il sentiero molto stretto ed esposto. Prendendo invece la deviazione alla vostra sinistra, seguirete la via più diretta per il Baitone e per il successivo Tonolini, ovvero un sentiero per metà attraverso il bosco e per metà all’aperto, con un’ampia vista sull’altopiano del rifugio Gnutti e sulle cime circostanti.

Per la verità la prima parte non è entusiasmante, risulta un po’ monotona, ed ha l’unico difetto di molte escursioni in zona Adamello: mentre la maggior parte delle camminate sulle Dolomiti ha molti saliscendi o falsipiani, salite impegnative ma intervallate da altipiani che ti fanno rimanere in quota per molto tempo, l’Adamello ha lunghissime salite e lunghissime discese, senza vie di mezzo. In ogni caso la fatica è decisamente ben ripagata: dopo circa un’ora e quaranta di cammino (lungo un sentiero agevole) si giunge all’imponente diga del rifugio Baitone. Durante l’inverno e con la neve che copre il sentiero, la salita è più lunga ed impegnativa, soprattutto senza ciaspole, ma non ha tratti pericolosi o esposti come il passo del Gatto.

Giunti alle pendici della diga, è possibile attraversarla fino alla parte opposta, potendo così godere di una magnifica e incantevole vista del lago, che – in estate – sfoggia un’acqua molto limpida e di un turchese quasi finto. Da qui si possono già vedere in lontananza anche il rifugio Tonolini e le sue vicine cascate, e molto spesso anche un fenomeno curioso, cioè i numerosissimi stambecchi che si arrampicano sulla diga a decine di metri di altezza per recuperare il sale dai mattoni e dalle loro fenditure; considerando la parete praticamente verticale, è impressionante. In inverno o comunque nei mesi più freddi dell’anno il lago è invece ghiacciato, con uno spesso strato che assume bellissime venature azzurre, bianche e blu. Nonostante il livello dell’acqua sia un po’ calato ultimamente, la vista del lago Baitone è sempre notevole e val la pena fermarsi per pranzare vicino alle sue alte sponde.

Da qui poi si possono scegliere due strade per raggiungere il rifugio Tonolini. La prima, vicina al rifugio Baitone (giallo con le imposte rosse) è circa mezzo chilometro più corta ma meno panoramica, mentre il secondo sentiero si trova alla sinistra della diga, che quindi bisogna attraversare nuovamente. Quest’ultima strada, anche se qualche minuto più lunga, è quella più interessante: costeggia tutta la parte occidentale del lago, permettendo di godere di una vista ampia e meravigliosa del retro della diga, del lago, della cima Plem e del corno del lago.

Lago rotondo e le cascate

Il percorso è breve e, dopo circa venti minuti in piano, si raggiunge l’ultima salita della giornata, dalla quale si possono ammirare tre cascate gemelle che scompaiono nel sottosuolo, andando presumibilmente ad alimentare il lago. Dopo altrettanti minuti di salita, finalmente si arriva al rifugio Tonolini (2450 mt.), in pietra e legno, ed al suo piccolo lago tondo chiamato appunto lago Rotondo. Nelle limpide giornate estive è molto suggestivo il riflesso delle cime circostanti in questo specchio d’acqua, che invece in inverno risulta ovviamente ghiacciato. Il rifugio è piccolo ma molto accogliente, ed è molto piacevole riposare anche ai bordi del lago, circondato da lastroni di pietra lisci dove è possibile sdraiarsi o mangiare qualcosa.

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Lago Baitone

Per chi volesse allungare (di molto) l’escursione, può seguire il sentiero n°50 in direzione dei laghi Gelati, chiamati così perché piccoli laghetti praticamente sempre ghiacciati sotto il gruppo del Baitone; la sola salita è circa un’ora e quarantacinque minuti, ma il paesaggio roccioso e i numerosi laghi valgono lo sforzo. Altrimenti, basta ridiscendere dal rifugio Tonolini in direzione rifugio Baitone e Ponte del Guat, scegliendo magari il sentiero opposto all’andata. Giunti al Baitone, una sola ora e venti vi separa dal punto di partenza, anche se tutta quella discesa alla lunga può dar fastidio alle gambe.

Tirando le somme, le combinazioni e le vie possibili per toccare i differenti rifugi e i laghi sotto il gruppo del Baitone sono numerose, di svariate distanze e adatte a chiunque sia appassionato di montagna, e soprattutto si riveleranno tutte molto molto suggestive.