Mostra di Mccurry, Forte di Bard

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mostra-mccurry-forte-di-bardValle d’Aosta, Bard – Avete presente la foto di quella ragazza afgana, con gli occhi chiari e i capelli scuri? Ecco, quei tratti così marcati e così belli, senza dubbio, hanno reso notorietà al fotografo Steve Mccurry. La nota fotografia “Ragazza afgana” è stata scattata in un campo profughi vicino al Pakistan. L’immagine è stata dichiarata come “la fotografia più riconosciuta” nella storia della rivista National Geographic ed il volto della ragazza è ben impresso nella mente di tutti coloro che amano la fotografia.

Per chi non ne ha mai abbastanza delle opere che permettono di avere una visione della vita concreta e di prendere coscienza dei problemi che affliggono il pianeta (Mccurry ha la capacità di intrappolarti all’interno dell’immagine, quasi come avessi vissuto in prima persona), dal 28 maggio al 26 novembre è possibile recarsi al Forte di Bard, in Valle d’Aosta e osservare la Steve Mccurry Mountain Men. Si tratta di una mostra che affronta i temi della vita nelle zone montane e della complessa interazione tra uomo e terre di montagna.

Il percorso presenta 77 immagini raccolte da McCurry nel corso dei suoi innumerevoli viaggi: dall’Afghanistan all’India, dal Brasile all’Etiopia, dalle Filippine al Marocco. La mostra propone in anteprima assoluta anche il risultato di una campagna fotografica condotta in tre periodi di scouting e shooting tra il 2015 e il 2016 in Valle d’Aosta.

Le immagini mostrano popolazioni, abitanti in aree montane, in generale non legate ad uno stile fotografico preciso, in effetti si passa da un ritratto a fotografie di paesaggi.

La fotografia di Mccurry è spettacolare: da un lato i ritratti, che portano lo spettatore ad andare oltre a ciò che vede e gli permette di cogliere ogni dettaglio che il fotografo vuole mettere in luce, dall’altro i paesaggi sempre colti in fragrante nel momento in cui spiccano di più.

Le foto di Mccury spiccano senza dubbio, da un punto di vista tecnico, per alcuni aspetti:

  • la distanza, espressa come sentimento di estraneità di chi guarda rispetto alla foto
  • la spontaneità, soprattutto nei ritratti, di come l’artista riesca a far restare la gente in pose assolutamente naturali pur abbagliandola con i suoi flash

Da un punto di vista emotivo, a mio parere, la curiosità di creare alle immagini una storia, in modo da creare un contesto e una spiegazione ad ogni sfumatura che trapela.

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