Siamo a Gorizia, perla di città del Friuli Venezia Giulia confinante con la Slovenia e definita la Nizza austriaca perché particolarmente apprezzata, un tempo, dai borghesi dell’impero asburgico. Giungendo a questa cittadina di confine è assai facile familiarizzare con le atmosfere medioevali, barocche e ottocentesche che la caratterizzano, ma lo sguardo del visitatore non può esimersi dal lasciarsi dolcemente rapire anche dai suoi parchi curatissimi e dalle collinette circostanti che ne disegnano un’ovattata cornice verde intenso. In questo ameno luogo bellezza e cultura hanno sempre avuto un ruolo di tutto rispetto e, tra il Museo del Medioevo Goriziano (nell’antico castello cittadino), la Pinacoteca di Casa Formentini, il Museo della Grande Guerra, la Collezione Archeologica e il Museo della Moda e delle Arti Applicate, svettano imponenti palazzi storici a suggellarne la suggestiva essenza. Tra questi, Palazzo Attems Petzenstein (risalente alla prima metà del Settecento) con la sua Pinacoteca e con i suoi stucchi e affreschi racchiude molte chicche del patrimonio storico artistico locale e diventa, di quando in quando, la sede prediletta per l’allestimento di mostre temporanee di ragguardevole interesse. Proprio come quella che ha preso il via da poco: La Rivoluzione Russa. Da Djagilev all’astrattismo (1898-1922), visitabile fino al 25 marzo 2018.
Sulla scia del centenario della Rivoluzione d’Ottobre Gorizia oggi celebra le avanguardie russe che, a partire dal 1917, hanno innescato un fondamentale processo di trasformazione radicale nel mondo dell’Arte europea, travolgendo (e capovolgendo letteralmente!) i cardini della Cultura. E a testimonianza di ciò, più di cento opere – che assai di rado possono essere ammirate in Italia – trovano collocazione a Palazzo Attems Petzenstein suddivise in sei sezioni cardine, che stanno a descrivere e a mostrare sei storiche tappe di quella rivoluzionaria dinamica che avrebbe finito per scatenare la palingenesi artistica destinata a mutare per sempre l’arte internazionale. In ogni sezione la storia si intreccia con l’esegesi dei movimenti culturali e le tecniche artistiche dell’epoca trovano la loro contestualizzazione pratica nelle opere esposte. Nel dettaglio, stando alle dichiarazioni dei curatori (Silvia Burini, Giuseppe Barbieri, Faina Balachovskaja), emergono specialmente:
“Il valore e il ruolo ‘rivoluzionari’ delle pratiche artistiche all’interno della società russa a cavallo tra XIX e XX sec., a partire dalla sotterranea e decisiva matrice letteraria della cultura russa ottocentesca, e qui basterà ricordare almeno i nomi di Blok, Achmatova, Mandel’stam, Pasternak, Majakovskij”.
Pur senza dimenticare che tale rivoluzione:
“Si è estesa alla pittura (esiste un’arte prima dell’Astrattismo e una successiva, quella in cui ancora oggi viviamo) e poi alla grafica, alle scenografie, alla musica, per registrare infine le origini dell’esperienza del cinema, che qualche anno dopo si sarebbe concretata nel magistero di Ėjzenštejn e Vertov”.
Una multimedialità che potremmo a buon diritto definire ‘avanguardistica’ coinvolge elegantemente l’esposizione pittorica e, arricchita da oggetti, documenti e opere su carta, partendo dai balletti di Djagilev si completa incontrando il teatro (di Mejerchol’d, Stanislavskij, Cechov), la musica (con Skrjabin, Stravinskij e Musorgskij) e la fotografia (Rodcenko), mentre i dipinti (provenienti dal Museo delle Arti Decorative e Applicate e dal Museo di Storia Contemporanea della Russia, nonché dalla Galleria Tret’jakov di Mosca e dal Fondo Alberto Sandretti della Fondazione Feltrinelli di Milano) portano le firme di Kandinskij, Malevic, Ekster, Larionov, Goncarova, Tatlin, Koncalovskij, Stepanova, Benois e Bakst.
Capolavori che hanno fatto la Storia dal 1898 (anno della fondazione del gruppo Il Mondo dell’Arte o Mir Iskusstva) sino alla costituzione dell’Unione Sovietica nel 1922 e che non smettono di emozionare per ricordarci che l’Arte, nel suo divenire, è ciò che fondamentalmente siamo.
Per informazioni:
LA RIVOLUZIONE RUSSA. Da Djagilev all’Astrattismo (1898-1922)
Palazzo Attems Petzenstein, Piazza Edmondo De Amicis 2, Gorizia (GO)
Telefono: 348 13047 26
Orario: da martedì a domenica dalle 10 alle 18 fino al 25 marzo 2018.
copyright foto: www3.comune.gorizia.it, www.sgaialand.it, www.visumnews.it
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