“Frutti, acque e castelli” si svolge il 20 e 21 ottobre 2018 dalle ore 9.00 alle ore 19.00 ed è a pagamento.
L’anno scorso, quando ho visitato per la prima volta questa mostra mercato, sono rimasta affascinata dalla bellezza del luogo e dall’organizzazione di questo evento rivolto ad un turismo che ricerca e apprezza la qualità e proveniente, oltre che dall’Italia, dagli stati limitrofi – Austria, Slovenia e Croazia.
Il castello, o per meglio dire i 2 castelli fortificati –Strassoldo di Sopra e Strassoldo di Sotto – sono stati costruiti circa 1000 anni fa all’interno di un borgo medievale, circondati da un parco di alberi centenari e bagnati da un ruscello di acque risorgive.
Da qui il loro nome di “Castelli d’acqua“.
In occasione di questa manifestazione, che ha luogo in autunno “Frutti, acque e castelli” e in primavera “Fiori, acque e castelli”, vengono aperti i corpi principali dei 2 manieri e una serie di edifici: il “Folador” (in dialetto friulano è l’operaio addetto alla follatura della lana), la “Pileria del Riso”, la “Cancelleria” e la “Vicinia” (luogo di raggruppamento della comunità dove si decidevano le regole).
Complice il contesto dell’antico borgo, l’atmosfera è sofisticata: all’interno degli antichi saloni medievali, si snoda la mostra di alto artigianato, frutto dell’abile lavoro di antiquari, artigiani, decoratori e artisti d’eccezione.
Ogni stanza, ogni scala di marmo, ogni porta e balcone, sono adornati con frutti di stagione d’autunno e con bouquet floreali in primavera per impreziosire le creazioni esposte.
LE FURLANE

Girando nelle varie sale, trovi gli artigiani più loquaci che ti raccontano l’origine antica dei loro manufatti.
Mi ha particolarmente colpito la storia di un tipo di pantofole prodotte artigianalmente proprio in questa regione – il Friuli Venezia Giulia. Le ciabatte in questione – se così si possono definire queste meravigliose creazioni – si chiamano appunto “furlane”. Esse sono un perfetto esempio di riciclaggio, termine molto in voga nella nostra epoca.
Le furlane nascono alla fine della seconda guerra mondiale per opera delle contadine friulane che, non potendo permettersi le costose calzature in cuoio, utilizzavano i materiali della quotidianità per costruire un paio di scarpe da mettersi ai piedi: cartone e juta, provenienti dai sacchi che contenevano le sementi e le granaglie, per fare la suola; vecchi pneumatici di bicicletta per rivestire la suola e renderla impermeabile e resistente; stracci o stoffe ricavate da vecchi vestiti per la tomaia. Morbide e confortevoli: ecco le furlane.

Le “papusse” ne hanno fatta di strada!! Le contadine friulane si recavano a Venezia – città che aveva “mercato” – per venderle ai gondolieri, che le trovavano ideali per il loro mestiere: non scivolavano e non graffiavano la vernice della gondola.
Come molti indumenti, nati per un utilizzo “povero”, anche le papusse furlane hanno subito un’evoluzione preziosa, grazie alle tomaie che ora sono in velluto, seta, broccato e shantung.
Oltre a manufatti in tessuto, potrete ammirare oggetti in carta, in legno, in cera, in ceramica. La mostra autunnale dedica una sezione al Natale con tutto ciò che fa riferimento a questa festa e alle immancabili cibarie prodotte artigianalmente. Un godimento per gli occhi e per il palato!
Non perdetevi un giro in giardino dove oltre alle opere degli artigiani che lavorano il ferro battuto, troverete una grande varietà di piante da acquistare.
In occasione della gita a Strassoldo, potete visitare anche : Aquileia (antica città romana), Grado, Palmanova (città fortezza medievale) e Villa Manin (dimora dell’ultimo Doge di Venezia).
Copyrigth foto articolo e galleria: Carla La Rocca
Non perdetevi anche la versione primaverile dei Castelli aperti a Strassoldo: “Fiori, Acque e Castelli” vi aspetta ad aprile 2019, per conoscerne le date tenete d’occhio il nostro magazine!