Muse è il Museo delle Scienze di Trento. Un luogo che merita d’essere visitato, uno spazio ricco di occasioni di crescita e di nuove prospettive per gli appassionati delle scienze, ma anche per tutti gli altri, piccoli e grandi curiosi.
Non si tratta certo di un elemento naturale, bensì di una costruzione artificiale che si inserisce delicatamente nel paesaggio circostante e che, al suo interno, lo racconta. Una struttura che ha regalato e garantirà un ulteriore richiamo turistico ad una città profondamente interessante già di per sé, con i suoi monumenti storici ed i numerosi eventi di tradizione.
Il Museo, inaugurato nel 2013, si colloca nel più ampio progetto di riconversione dell’area ex-Michelin, ubicata ai margini del centro storico, accanto al fiume Adige, nella parte ovest della città. Il quartiere, oggi chiamato Le Albere, è stato concepito per ospitare diverse funzioni, da quella residenziale a quella commerciale, con l’aggiunta di un hotel, un centro congressi ed il parco pubblico.
Il Museo è innanzitutto stato ideato per inserisce nel panorama in modo, seppur distintivo, armonioso: le sue linee e le sorprendenti forme richiamano quelle delle montagne, dal Bondone alla Marzola, con le alte cime ed i ripidi pendii mentre la sua struttura interna stratificata, anch’essa inusuale, che alterna pieni e vuoti, corrisponde alla metafora dell’ambiente montano.
Vi sono in tutto cinque piani fuori terra e due interrati (dei quali, il più profondo è occupato dal parcheggio), più uno spazio laterale, la serra tropicale. Ciascun piano circoscrive un’ampia cavità centrale dove un’installazione di grande impatto, composta da esemplari di animali tassidermizzati che quasi volteggiano, sospesi nel vuoto a vari livelli, quasi a delineare un discendendo temporale che rispecchia la distribuzione della fauna alpina.
Il percorso di visita, ponete attenzione, si sviluppa infatti dall’alto verso il basso, in aree tematiche che tra exhibit interattivi, laboratori didattici, e spazi ludico-creativi per i visitatori più piccoli che permettono di affrontare giocosamente la visita.
A partire dalla terrazza al quinto piano, non propriamente parte del percorso espositivo, seguono le Alte vette, il cui focus sui fenomeni naturali porta alla scoperta dei ghiacciai, di cui vi è una riproduzione materiale, e gli effetti del clima su flora e fauna, più una sezione dedicata a quegli esploratori che, nella storia, hanno affrontato le vette alpine. Il terzo piano è dedicato alla Natura alpina, ai suoi abitanti ed al loro adattamento all’ambiente e al cambiamento stagionale, con un’area per i bimbi dedicata alla scoperta dell’ambiente boschivo. Segue il livello dedicato alla Geologia, alle risorse del sottosuolo, alla loro quotidiana applicazione ed al Rischio ambientale.
Il primo piano invece propone ai visitatori la storia dell’uomo primitivo, con attenzione alla sua presenza nella zona alpina, in aggiunta ad una area esplicativa del Dietro le quinte della ricerca.
Ed infine, l’ultimo piano fuori terra è occupato dalla Scienza interattiva ed il Maxi Ooh!, per i bambini più piccoli. Al piano inferiore troviamo invece raccontate le Tracce della vita grazie a grafici, fossili e ricostruzioni di alcune delle più antiche forme di vita del nostro pianeta e ricostruzioni di svariati mammiferi moderni. Molto affascinante è la sezione corridoio che porta all’accesso della Serra. Qui un video illustra Il piccolo grande segreto della vita, l’evoluzione della biodiversità che unisce tutti noi esseri viventi: il DNA. Si giunge infine alla serra che ricostruisce l’ambiente dei Monti Udzungwa, in Tanzania, dove il museo ha stabilito un Centro di monitoraggio ecologico.
Tornando all’edificio in sé, non di secondaria importanza è l’attenzione che è stata posta alla sua efficienza energetica nonché alla sua complessiva sostenibilità ambientale. Il polo è infatti caratterizzato da sistemi automatizzati e meccanizzati che sfruttano l’energia solare e geotermica. In aggiunta, serbatoi adibiti alla raccolta dell’acqua piovana e pannelli radianti a pavimento e lucernari, nonchè il prato esterno, conferiscono non solo atmosfera scientifica all’ambiente ma garantiscono il risparmio dell’acqua ed mantengono un livello ottimale del riscaldamento, della ventilazione e dell’illuminazione. Anche i materiali utilizzati, di provenienza locale, rispettano i propositi di sostenibilità.
Oltre all’esposizione permanente il museo organizza mostre temporanee. Consulta il sito web ufficiale per ulteriore info perché la prenotazione è obbligatoria.
Copyright foto: www.wikipedia.org; www.viamichelin.com; Sara F. Zanini (foto 3 e 4)
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