La manifestazione è nata nel 1966, quando un’associazione del paese la istituì come festa popolare in onore del santo protettore dei falegnami San Giuseppe; si intese che fungesse anche da motivo di ritrovo per tutti gli emigrati di Torrita di Siena che in passato, in genere per motivi di lavoro, avevano dovuto lasciare il loro paese di origine e trasferirsi altrove. Si deve la dedica a San Giuseppe al fatto che a Torrita di Siena la lavorazione del legno è sempre stata un’attività molto praticata. La festa voleva mettere in evidenza la fatica e la semplicità del lavoro umano, di conseguenza proprio l’asino, animale umile e soprattutto instancabile, fu scelto come simbolo.
L’attuale palio viene corso da otto contrade: dalle quattro porte dell’antico castello medioevale di Torrita di Siena: Porta a Pago, Porta a Sole, Porta Gavina e Porta Nova, e anche dalle quattro contrade corrispondenti ai quattro rioni del paese: Stazione, Refenero, Le Fonti e Cavone. Il palio dei somari di Torrita di Siena in provincia di Siena, si corre ogni anno la domenica seguente il 19 marzo (o il 19 marzo stesso se cade di domenica). Quest’anno è il 24 marzo. Già a partire dalle prime settimane di marzo, le bandiere delle contrade sventolano ai lati delle strade e dei vicoli medioevali, che risuonano delle prove dei tamburini.
Nella settimana che precede il palio, in passato, nel centro storico sono stati organizzati balli medioevali, duelli tra cavalieri, esibizioni di arcieri e falconieri, spettacoli itineranti di giullari, giocolieri e cantastorie.
La domenica precedente al palio si svolge la festa della bandiera dove si esibiscono sbandieratori e tamburini provenienti da tutta Italia. Negli stessi giorni vi è sia l’apertura delle 4 taverne, denominate rispettivamente Nencia, Ponticino, Da Ghino e Pagone, gestite dalle otto contrade, che offrono specialità toscane (come i Pici della Valdichiana o la bistecca di vitello di razza chianina), sia la presentazione del palio (un drappo di stoffa dipinto che deve essere realizzato tenendo conto di alcune caratteristiche, come ad esempio la presenza dell’immagine di San Giuseppe), che l’incontro con il relativo pittore.
Durante i due giorni che precedono il palio nelle sedi delle rispettive contrade si svolgono le cene propiziatorie. Nel giorno precedente la manifestazione si tengono il banchetto medioevale e la benedizione del palio, l’esibizione della scuola sbandieratori e tamburini di Torrita di Siena ed, infine, in notturna, una gara a coppie tra gli sbandieratori e i tamburini delle otto contrade.
La domenica mattina le otto contrade si presentano nella piazza del centro storico di Torrita di Siena e, dopo la santa messa officiata nell’antica chiesa romanica di Santa Flora e Lucilla. Terminata la gara, le contrade formano un corteo che, preceduto dai cavalieri e dagli arcieri medioevali portanti gli antichi stemmi di Torrita di Siena e dei suoi quattro castelli e dalla banda che intona l’inno del palio, percorre le antiche vie del paese.
Il campo di gara è allestito nello spiazzo del Gioco del Pallone, esterno all’antica cinta muraria di Torrita di Siena. Nel primo pomeriggio, dopo l’ingresso del palio e delle contrade, i tamburini e gli sbandieratori di ciascuna contrada ripetono la loro esibizione davanti al pubblico disposto nelle tribune. Successivamente si premia la miglior coppia di sbandieratori e tamburini.
Prima che si dia inizio alla corsa vera e propria, per pubblico sorteggio si effettua l’abbinamento degli otto asini alle rispettive contrade, le quali gareggeranno a coppie in quattro batterie eliminatorie (il sorteggio delle otto contrade e il rispettivo abbinamento nelle batterie viene invece pubblicamente effettuato nel sabato precedente al palio). Le quattro contrade che riescono a superare il turno vengono ammesse alla sfida finale, mentre le altre quattro sconfitte si sfidano in una batteria di recupero e quella che prevale si unisce insieme alle altre alla corsa finale, che si svolge in tre giri di pista. La contrada vincitrice della competizione ha come premio il drappo dipinto, il palio, che viene poi trasportato insieme al fantino nella sede della relativa contrada.
Per ulteriori informazioni visita il sito ufficiale: Palio dei Somari
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E. Peralta