Pis del Pesio: un anello magico tra acqua, roccia e sole

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Ci sono tante escursioni da fare nel cuore della Valle Pesio, un luogo ricco di ambienti vari e pittoreschi all’interno del Parco del Marguareis in provincia di Cuneo.
Essendo una Guida Ambientale Escursionistica ho praticamente esplorato e fotografato l’intera valle, battendo i percorsi “autoguidati” consigliati dall’Ente Parco e altri meno conosciuti, diciamo quelli “più ignorati” dagli escursionisti. Tra tutti questi sentieri ce n’è uno in particolar modo che mi ha fatto innamorare di questa valle. Si tratta del Sentiero delle Cascate.

…un’amante della natura come me non può rimanere impassibile di fronte a tanta bellezza.

Non vorrei esser banale, dato che è il giro più richiesto e conosciuto in Valle Pesio, però un’amante della natura come me non può rimanere impassibile di fronte a tanta bellezza.
Questo iconico percorso naturalistico culmina con il Pis del Pesio: una spettacolare cascata dove l’acqua sgorga direttamente da una parete rocciosa compiendo un salto di circa 20 metri. Un fenomeno affascinante che si manifesta solo per poche settimane, a primavera inoltrata, quando al disgelo della neve e dei ghiacci a monte riempiono le cavità ipogee fino a farle traboccare dal sifone terminale del Pis a quota 1410m.

Come arrivare ai sentieri del Parco del Marguareis

Ma partiamo dal principio: Come raggiungere questo luogo incantato?
Prima di tutto dobbiamo raggiungere Cuneo: capoluogo dell’omonima provincia piemontese. La città è sorta presso la confluenza dei corsi d’acqua Stura e Gesso, su un “cùneo” la cui caratteristica conformazione ne ha ispirato il nome.
Prendendo come riferimento la città raggiungiamo la Certosa di Chiusa Pesio, a circa venti minuti di auto. La Certosa è un punto di arrivo per i turisti e un crocevia di sentieri per gli escursionisti. Si trova nel comprensorio del Parco del Marguareis, che è l’area carsica alpina più vasta e famosa del Piemonte.

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Attraversando il primo tratto del Sentiero Naturalistico, arricchito da una serie di pannelli che aiutano a leggere l’ambiente circostante, saremo subito immersi nel bosco di latifoglie nobile al tempo gestito dai frati certosini. Una piacevole camminata costeggiando il torrente Pesio che ci condurrà all’isola verde di Pian delle Gorre.
Dal rifugio di Pian delle Gorre c’è l’imbarazzo della scelta per quanto riguarda i percorsi naturalistici, mentre per quanto riguarda il Sentiero delle Cascate il tracciato è ben segnalato dal Parco, però consiglio sempre l’accompagnamento guidato da una Guida Parco così da poter scoprire tutte le varie peculiarità.
Appena imboccato il sentiero ci accorgiamo subito dell’eleganza del percorso, che svela un’antica alleanza fra roccia, acqua e sole che hanno saputo modellare sapientemente l’intera valle, in una metamorfosi continua che avanza col tempo.

Oltre ai corsi d’acqua possiamo ammirare nel primo tratto i maestosi abeti bianchi che grazie ad un profondo apparato radicale sono in grado di colonizzare suoli forestali pesanti e bagnati, contribuendo in questo modo a trattenere l’acqua nel terreno. Inoltre, nel primo tratto dell’abetina, è facile scorgere la presenza dei caprioli che hanno letteralmente colonizzato l’intera valle.

Capriolo nascosto - Valle Pesio in estate

Cascata del Saut

La prima vera attrazione del giro è la Cascata del Saut, in realtà si tratta di due cascate separate: la prima cascata, “la più piccola”, si può ammirare risalendo il sentiero che si addentra nel bosco; mentre la seconda cascata, a poca distanza, ha una balconata in legno che permette di godersi lo spettacolo in totale sicurezza. Sono entrambe formate dalle acque che scendono dal Marguareis che insieme agli altri affluenti danno vita la torrente Pesio.
Il regime del Pesio è abbastanza costante, essendo alimentato in autunno dalle piogge ed in tarda primavera dallo scioglimento delle nevi delle Alpi.
Può risentire molto dell’andamento delle precipitazioni: in caso di piogge violente e prolungate il corso d’acqua è in grado di gonfiarsi molto rapidamente, soprattutto a causa della brevità del suo corso.

Cascata del Saut - Valle Pesio

Bosco di faggio

Dopo aver ammirato le prime cascate si prosegue in una piacevole salita panoramica attraversando una stupenda faggeta: altra attrazione vegetativa del Parco. Il bosco di faggio si mostra perlopiù in forma di fitta compagine di alberelli coetanei dal portamento cespuglioso. Questo aspetto è da mettere in relazione con la forma di governo del bosco, tra l’altro, luogo ideale per le passeggiate in estate dove poter sfuggire al caldo.

Pian delle Gorre - Valle Pesio

Il Momento clou: la cascata Pis del Pesio

Dopo la salita affronteremo una lieve discesa che ci condurrà al Pis del Pesio: a differenza delle altre cascate, il Pis è un fenomeno stagionale quindi è possibile ammirarlo solo nei mesi di Aprile/Maggio, ciò lo rende un’attrazione imperdibile.
Il fenomeno del Pis è al quanto facile da comprendere: le piogge di superficie e la neve ghiacciata che si scioglie penetrando nelle cavità sotterranee del terreno carsico, quindi alimentano i laghi sotterranei.

All’interno di questo altopiano carsico vi è una sorta di “trincee sotterranee” che danno vita ad un gigantesco ed intersecato sistema di canali scavati col tempo dall’afflusso continuo dell’acqua. Ed è proprio in questo abisso sotterraneo che si trovano le riserve d’acqua: che sfociano dalla roccia creando così questa splendida cascata.

Pis del Pesio (dettaglio) - Valle Pesio

Il Gias Fontana

Tornati sui nostri passi e proseguendo la nostra discesa nella faggeta si raggiunge in poco tempo l’ultima cascata del giro, il Gias Fontana. Indubbiamente la più fotogenica tra quelle sinora viste, immersa in una bella conca boschiva, difficile vederla dal sentiero, ma impossibile non sentire il suo richiamo. La sua portata massima è in primavera, ma la si può ammirare sino ad autunno.

L’Osservatorio Faunistico

Dopo aver ammirato l’ultima cascata del percorso naturalistico incrociamo un bivio che ci condurrà all’Osservatorio Faunistico dove potremmo ammirare il cervo: reintrodotto nel Parco del Marguareis nel 1991.

Osservatorio Faunistico - Valle Pesio in autunno

Anche nel caso del cervo, come per il capriolo, il lupo si è dimostrato un efficace regolatore faunistico, essenziale per la biodiversità del Piemonte attraverso la predazione dei grossi ungulati.
La sosta all’Osservatorio Faunistico può considerarsi l’ultima attrazione di questo “anello magico” facendo ritorno al Rif. Pian delle Gorre.

Spero di aver messo curiosità ai futuri escursionisti e colgo l’occasione per invitarvi ad emozionarvi visitando il Parco del Marguareis: un parco fatto apposta per chi ama camminare, esplorare la natura, sui sentieri alla scoperta di meraviglie botaniche e faunistiche, in una vera oasi di pace.

Foto copyright: Michael Gaddini

Profilo autore

Michael Gaddini

Nato a Barga (LU) nel 1988 tra i monti Garfagnini, dopo aver esplorato i monti Pisani e le Apuane ho trovato una seconda casa nel cuneese, immerso nella comunità montana intorno alla Bisalta. Quest’ultima è la prima cosa che vedo dalla finestra quando mi sveglio al mattino e negli ultimi anni è diventata la mia palestra.

Ho intrapreso il mio cammino esplorando la natura tramite il mezzo fotografico e il video, studiando sul campo come analizzare e comprendere gli aspetti dietro la luce naturale.
Ho scoperto così una nuova vocazione, quella della Guida Ambientale Escursionista: un connubio perfetto tra il “Location Shooting” e il “Divulgatore Ambientale”.

Grazie al ruolo di Guida mi sono appassionato sempre di più ai paesaggi di montagna, alla continua scoperta di nuovi sentieri, borghi e storie da raccontare. Sono innamorato della montagna e della sua magia, e sono convinto che la natura racchiuda in sé la più grande forma d’arte. Nei miei trekking cerco sempre di farla vivere con la consapevolezza e la lentezza che serve. Come dico io “a passo di natura”.
Mi piace leggere, guardare film, ascoltare e restare in silenzio osservando ciò che mi circonda.

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