“Eran trecento, eran giovani e forti, e sono morti.
Me ne andava al mattino a spigolare
quando ho visto una barca in mezzo al mare:
era una barca che andava a vapore,
e alzava una bandiera tricolore.
All’isola di Ponza si è fermata,
è stata un poco e poi si è ritornata;
s’è ritornata ed è venuta a terra;
sceser con l’armi, e a noi non fecer guerra”
Sapri e la spedizione di Pisacane
I meno giovani sicuramente ricorderanno questa bellissima poesia “risorgimentale” di Luigi Mercantini, “la Spigolatrice di Sapri”, che narra della sfortunata spedizione di Carlo Pisacane il quale, a bordo del piroscafo “Cagliari”, unitamente a 300 e più uomini che lo seguirono nell’impresa, arrivò il 28 giugno del 1857 nel Golfo di Policastro, sbarcando nella notte nei pressi di Sapri.
La sua missione era quella di sollevare le masse popolari incontrate durante il suo cammino nell’entroterra, al fine di rovesciare il Governo Borbonico di Ferdinando II. Purtroppo non ebbe nessun appoggio da parte delle popolazioni locali, se non da parte di pochissimi liberali. Arrivati a Sanza, già decimati sia dalle Guardie Urbane che dai militari inviati celermente dal Governo di Ferdinando II, i pochi patrioti rimasti furono quasi tutti barbaramente uccisi. Pisacane fu uno dei primi a cadere sotto i colpi di fucile dei locali.
Pisacane scelse di approdare sulla spiaggia tra Villammare e Sapri in quanto, trovandosi al confine tra Campania e Lucania, era un punto strategico per attendere i rinforzi, ma anche perchè quella zona di mare era piena di nascondigli grazie alle insenature e agli estesi canneti presenti; oltretutto poca profonda e di facile approdo.
Sapri, la città della Spigolatrice
Anche al viaggiatore moderno, che giunge da Nord percorrendo la Strada Statale 18, Sapri appare così come fu vista dal valoroso ma sfortunato Capitano, immersa in una natura rigogliosa, cinta a semicerchio da colline sempreverdi, ammantate di estesi boschi di ulivo, carrubi, querce e sughere, ed affacciata sulla omonima Baia, quasi a specchiarsi in un mare dalle acque cristalline.
I primi edifici che appaiono al visitatore sono il complesso di Santa Croce sulla sinistra, la Specola, una torre costruita per osservazioni astronomiche, sulla destra e, tra i due edifici citati, i resti di una Villa Marittima Romana abitata assiduamente già dal I secolo a.c., che si propendono fino alla spiaggia sottostante.
Il complesso di Santa Croce fu costruito alla fine dell’800 per volere di Giuseppe Cesarino, saprese emigrato in Brasile il quale, non avendo avuto figli ai quali lasciare i propri averi, decise che alla sua morte le sue ricchezze venissero utilizzate per scopi umanitari. L’edificio divenne così nel 1905, con la gestione affidata ai Padri Bigie della Carità, il più importante istituto educativo dell’intero Golfo di Policastro. Al suo fianco si erge la Chiesa, in stile neogotico, ristrutturata negli anni 20′.
La Specola, una torre adibita ad osservatorio astronomico, si innalza di fronte al complesso di Santa Croce. Di pari periodo e con la stessa struttura neogotica, costituisce una piacevole cornice urbana sulla costa.
I resti della Villa Patrizia
Il Golfo di Policastro e la stessa Sapri, grazie al favorevole clima, sono stati da sempre territori amati dalla “Gens Romana”, nonostante la notevole distanza da Roma. Lo stesso Cicerone definì Sapri “parva gemma maris inferi” ovvero “piccola gemma del mare del Sud”. I resti dell’imponente Villa Patrizia sono la conferma dell’interesse che i Romani avessero nei riguardi della zona.
Si tratta di una Villa Marittima appartenuta con molta probabilità, tra il I ed il II secolo d.c., alla famiglia dei Sempronii; essa si estendeva per oltre 6,000 mq con terrazze sul fianco della collina, fino al mare dove vi era un approdo, come testimoniato dai reperti presenti sia sulla spiaggia sia nelle acque antistanti la stessa. Purtroppo, molti arredi sono andati perduti. Alla Villa erano annessi un impianto termale ed un teatro. Il complesso era dotato inoltre di un sistema di canalizzazione delle acque piovane e termali di notevole fattura, tutt’ora efficiente. Addirittura, sono ancora visibili alcuni tratti delle tubazioni in piombo del sistema idrico.
Sapri e la riva premiata Bandiera Blu
Lasciato alle spalle il complesso di Santa Croce, della Specola e della Villa Marittima Romana, dopo poche centinaia di metri ecco apparire alla destra l’esteso ed ombreggiato lungomare, che regala refrigerio ai numerosi villeggianti nei caldi ed afosi mesi estivi.
Come molte altre località del Golfo di Policastro, Sapri da tempo viene insignita della ambita Bandiera Blu, rilasciata dalla Foundation for Enviromental Education (FEE), grazie sia alle limpide e cristalline acque della sua baia sia per i numerosi ed eccellenti servizi offerti ai turisti che la scelgono come meta delle loro vacanze. Le attività ricettive, le spiagge attrezzate per i disabili e le manifestazioni organizzate offrono un gradevole ristoro e tanto divertimento. Numerose sono le discese alla lunghissima spiaggia che, partendo dalla Villa Romana, arriva fino al Ponte Brizzi, costruito per superare la sottostante fiumara.
Il grazioso centro storico
Dal lungomare, si diramano verso l’interno numerose viuzze che portano al cuore della cittadina. Alcune di queste conducono direttamente al centro storico di Sapri, verso la Chiesa dell’Immacolata, costruita intorno all’anno 1720, dove sono custodite le reliquie di San Biagio e di San Vito. In onore di quest’ultimo, Santo Patrono, il 15 giugno l’intera città si ferma e viene chiusa al traffico per i festeggiamenti che attirano numerosissimi fedeli.
Nel mese di dicembre, i giorni precedenti e successivi la festività dell’Immacolata, in tutta Piazza Plebiscito antistante la Chiesa e per le strade limitrofe, si tiene in onore della Vergine Maria, una fiera mercatale, molto sentita dai cittadini sapresi, che affonda le radici in un passato, ormai remoto, di cultura contadina. L’evento richiama persone da tutti i paesi confinanti.
Posto in un angolo di Piazza Plebiscito, assolutamente da visitare è il cippo funerario di epoca romana risalente al I secolo d.c., eretto in onore di Lucio Sempronio Prisco, appartenente alla “Gens Sempronia” imparentata con i Gracchi, da parte dei genitori i quali avrebbero voluto precederlo nella tomba, come recita la toccante iscrizione in latino. Il cippo fu rinvenuto nei dintorni della Villa Marittima Romana, zona di Santa Croce e quindi trasportato nella piazza dove si trova tutt’ora verso la fine del 1700, quando Sapri, divenuto comune autonomo, si staccò da Torraca, paese sovrastante, di cui era stata praticamente la sua marina fino ad allora.
Non distante dalla Chiesa, un edificio di inizio 900′ in stile neogotico è la “Casa del Buon Pastore” che si affaccia in Piazza Municipio. Qui il turista non può non soffermarsi per una breve visita. Voluta dal già citato Giuseppe Cesarino che volle costruirla come propria dimora, fu successivamente donata alle Suore Bigie Elisabettiane e da queste utilizzata come ospizio per le persone anziane, che allora venivano abbandonate, attività tutt’ora svolta.
Proseguendo nel percorso, in pochi minuti eccoci arrivati alla Stazione Ferroviaria, antistante la quale c’è Piazza Vittorio Veneto con il monumento eretto in onore dei caduti durante la II Guerra Mondiale. Nel corso dell’ultimo conflitto mondiale, la Stazione Ferroviaria, per la sua posizione strategica essendo un importante snodo ferroviario, fu costantemente bombardata per molti giorni ad opera dell’aviazione angloamericana. Ancora vivo è il ricordo nei Sapresi del 15 agosto 1943 quando, a causa dei bombardamenti, numerose furono le vittime e tantissimi gli edifici danneggiati o distrutti completamente. Tra questi, purtroppo, anche alcuni di importanza storica.
L’ambiente naturale di Sapri
La natura che la circonda è il vero tesoro di Sapri. Accerchiato dal Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano ed incastonato tra la sua baia e le montagne che lo cingono come fossero una corona, il suo territorio offre tantissimi spunti per emozionanti percorsi naturalistici, adatti sia ai principianti che ad esperti trekker ed effettuabili in qualsiasi periodo dell’anno. Associazioni locali effettuano escursioni di trekking, mountain bike, ciaspolate sui rilievi più alti, alcuni dei quali superano quota 1500 mt s.l.d.m.
Le più belle escursioni naturalistiche che meritano senz’altro di essere effettuate, sono quelle del “Sentiero Apprezzami l’Asino“, “L’Anello del Monte Ceraso” e “L’Ascesa al Monte Coccovello“.
Conclusioni
Chiunque sia alla ricerca di una piacevole località dove storia, cultura e natura s’intrecciano tra di loro, non potrà fare a meno di visitare Sapri e la sua Baia, quella stessa insenatura che, scelta come approdo del piroscafo “Cagliari”, vide Pisacane ed i suoi 300 sbarcare con grande rispetto ed umiltà di questi luoghi ameni
” Sceser con l’armi e a noi non fecer guerra,
ma s’inchinaron per baciar la terra. “
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