Trieste, soprattutto d’estate, è meta di molti turisti attirati dalla storia e dell’atmosfera mitteleuropea che vi si respira, dai numerosi monumenti e musei, dai caffè letterari e dalle viuzze costellate di negozietti artigiani e osterie.
Ma per i “locals”, come si auto-definiscono i suoi abitanti, Trieste d’estate significa soprattutto una cosa: fuggire al mare, senza peraltro allontanarsi dalla città.
Oltre alla splendida costiera che si estende fino a Sistiana, i luoghi preferiti dai triestini sono i “bagni” (stabilimenti balneari) presenti direttamente in città o appena fuori dai confini cittadini, comodamente raggiungibili in autobus.
Per chi non vuole spostarsi dal centro, i bagni “Lanterna” e “Ausonia” sono facilmente raggiungibili anche a piedi e offrono esperienze particolari e molteplici attività, tanto che è prassi consolidata andare al lavoro muniti di borsetta con costume da bagno e asciugamano, per fiondarsi al mare appena finito.
Il bagno “Lanterna” è uno dei più amati dai triestini, che lo chiamano “El Pedocin” (i pedoci in triestino sono le cozze, che colonizzano tutta la costa) e lo frequentano anche nella stagione invernale. La principale caratteristica di questo bagno, che lo rende unico in Italia, è che sopravvive la divisione netta tra la spiaggia destinata alle donne e quella degli uomini: all’ingresso, dopo aver pagato un ticket di 1.00 €, le signore si dirigono a sinistra e gli uomini a destra. Un muro di un paio di metri garantisce la completa privacy delle due spiagge, e vi è pure una rete che entra in acqua per evitare “incursioni” via mare. Qui le donne di Trieste si ritrovano per chiacchierare in pace e giocare a carte, mentre le mamme possono rilassarsi senza temere che i bambini si allontanino troppo; gli uomini da canto loro si godono le partite a scacchi e le accese discussioni sulle ultime notizie pubblicate sul “Piccolo”, il giornale di Trieste.
Sebbene il mare qui non offra la profondità tipica della scogliera triestina, trascorrere un paio d’ore al Pedocin è un’esperienza unica e sicuramente divertente, tanto che vi hanno girato anche un documentario: “L’ultima spiaggia”, presentato al Festival di Cannes nel 2016.
Per chi vuole rimanere più sul “classico”, l’Ausonia è uno stabilimento balneare in grado di soddisfare tutti i gusti: pontili in legno e terrazze per prendere il sole, accesso al mare direttamente dalla spiaggette di sassi, piattaforme per i tuffi, piscine con acqua di mare, spogliatoio, baretto e ristorante vista mare. In più, cosa che la gente del posto adora, da giugno ad agosto è possibile accedere a corsi di yoga, thai-chi, zumba, danza country ecc. e farsi fare un massaggio in riva al mare grazie alle associazioni benessere della città che mettono a disposizione le loro competenze –ad offerta libera- per far conoscere la propria attività. Per chi vuole solo “curiosare” o godersi una birretta fresca o uno spritz (acqua frizzante e vino, con le varianti locali che prevedono il pompelmo o l’aranciata al posto dell’acqua), una parte dello stabilimento con accesso al mare è accessibile gratuitamente.
Il consiglio quindi è quello di “ritagliare” nelle vostre giornate di visita uno spazio per fare un tuffo, magari ponendola come meta finale di una passeggiata che partendo da Piazza Unità d’Italia (la più grande piazza d’Europa direttamente aperta sul mare), e passando davanti al Salone degli incanti, sede di numerose esposizioni artistiche, vi porti a percorrere tutte le “rive” (così viene chiamata la strada che costeggia il mare) fino a raggiungere prima il bagno Lanterna e poi l’Ausonia. Quasi obbligatoria una tappa intermedia al museo Revoltella, con un’interessante collezione di arte moderna.
Al rientro, facilissimo trovare in zona un posticino dove cenare, scegliendo tra la ricchissima proposta di ristoranti di pesce, cucina tipica in stile austriaco e pizzerie presenti lungo tutte le “rive”.
Copyright foto 1: discover-trieste.it
Copyright foto 3: macridetoni.it
Continua a leggere notizie su questa bellissima città del Fiuli Venezia Giulia!