Itinerario tra le ville storiche della Versilia: tenuta di Borbone e Villa Paolina

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La Versilia, oltre ad essere un luogo di riposo e svago dove il turista si riposa nelle splendide spiagge, conserva tracce della sua storia attraverso la presenta alcuni monumenti segno del suo passato. Viareggio da piccolo borgo di pescatori ed unico accesso al mare della Repubblica di Lucca cominciò a diventare città turistica all’inizio dell’Ottocento.

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Le Ville

Di questa epoca, restano alcuni edifici storici tra i quali quelli principali sono la Villa Borbone tra Viareggio e Torre del Lago, inserita nell’area del parco naturale di Migliarina-S. Rossore e Massaciuccoli e nel centro della città la Villa Paolina I Borboni, che furono duchi di Lucca dal 1815 al 1847.

Oltre alla Villa Borbone di Viareggio, si fecero costruire anche un’altra villa sulle colline di Camaiore la villa di Capezzano Pianore; proprio in questa villa nacque l’ultima Imperatrice d’Austria Zita di Borbone. La Duchessa di Lucca Maria Luisa di Borbone nel 1819 acquistò le pineta detta anche Macchia Lucchese ed i terreni agricoli annessi compresi tra Viareggio ed e Torre del Lago per farne una tenuta di Caccia. Nel 1821 incaricò Lorenzo Nottolini, architetto di Corte di costruire un casino di caccia formato in origine era composto da tre edifici separati a tre piani, di cui quello centrale era destinato a residenza ducale. La villa appartenne ai Borboni fino al 1885, quando Margherita di Borbone la vendette a Benvenuto Barsanti; questi la donò al comune di Viareggio che dopo anni di abbandono l’ha restaurata. Il periodo di maggiore splendore della villa fu dal 1871 al 1893, quando vi si stabilì Margherita di Borbone meglio di Carlo Maria di Borbone di Spagna pretendente Carlista al trono di Spagna che qui visse con una piccola corte di 36 persone.

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Durante la sua permanenza, costruì lo scalone monumentale e fece affrescare le sale con sobri affreschi. La villa venne gravemente danneggiata durante la Seconda guerra mondiale, quando divenne comando prima tedesco poi americano. Il turista che arriva vede sul viale dei Tigli ed attraversato il grande cancello di accesso e si entra nel parco all’inglese antistante alla villa, ricco di alberi e fontane.

Attualmente, la villa si presenta come una struttura unica dopo che i tre corpi nel 1850 vennero unificati; nel primo piano, il piano nobile dopo il restauro sono tornate al loro originario splendore gli ambienti con i soffitti affrescati e stupendi pavimenti. Tutte le stanze, dopo anni di abbandono, sono state nuovamente arredate con mobili di epoca, provenienti da altre ville borboniche. La villa con l’annessa tenuta era una piccola cittadella autonoma, dotata di stalle, il forno e le case dei contadini che coltivano i campi della tenuta. Adiacente alla villa, vi è la cappella di S. Carlo Borromeo costruita dal duca Carlo III e destinata a sepolcreto di Famiglia, li si trova le tombe in marmo bianco di Carlo III duca di Lucca e poi di Parma e Piacenza e del suo Figlio Roberto. Attualmente, la villa è un oasi di pace e di silenzio. Inoltre, ospita uno dei centro visita del parco di San Rossore Migliarino e Massaciuccoli e l’Accademia Maria Luisa di Borbone la cui finalità è la valorizzazione della sua figura.

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L’altra edificio storico di Viareggio si trova nel centro in piazza Shelley. Fu voluto edificare in questo punto della città per la stessa volontà di Paolina Bonaparte, sorella di Napoleone, nel 1822 davanti alla spiaggia dove il mare restituì il corpo del poeta Shelley, morto per un naufragio. La principessa Viareggio amava molto questo poeta per questo scelse edificare il suo palazzo in questo luogo. La duchessa Maria Luisa di Borbone concesse a Paolina un ampio terreno fuori dal centro abitato di Viareggio, compreso di spiaggia e pineta corrispondente al tratto tra via Matteotti e via Mazzini. La villa, chiamata anche come il rifugio di Venere, venne abitata dalla principessa dopo la sua costruzione per pochi anni da Paolina insieme all’uomo che amava il musicista lucchese Giovanni Pacini, circondata da artisti e musicisti. Dopo la morte di Paolina l’edificio passò alla sorella Carolina Murat. La villa, dopo essere stata acquistata dal comune, venne utilizzata come sede di diverse scuole, attualmente dopo un lungo restauro ospita i civici musei di Villa Paolina, cioè Museo civico archeologico “Alberto Carlo Blanc” e Museo degli strumenti musicali “Giovanni Ciuffreda“.

L’edificio venne edificato dall’architetto Giovanni Lazzerini in stile neoclassico francese ed è circondato da un ampio giardino. La facciata verso il mare è composta da un terrazzo sostenuto da un colonnato in stile neoclassico. Sull’area del giardino ai primi del novecento è stato edificato il liceo classico Carducci. Dentro la villa Paolina sulle stanze del primo piano situate su Piazza Shelley, erano le stanze dell’appartamento privato di Paolina e dopo il restauro sono state riportate al loro splendore originario. Le stanze del pianterreno sono decorate in stile pompeiano; mentre gli ambienti del piano superiore destinati alla principessa sono in stile neoclassico; tra queste sale una delle stanza più belle è la sala da pranzo che è affrescata secondo il modello della sala da pranzo del palazzo ducale di Lucca.  Nelle sale al pianterreno ha sede il museo archeologico Alberto Carlo Blanc, fondato nel 1974, che ospita una ricca collezione di materiale di epoca preistorica provenienti dalle zone archeologiche della Toscana nord-occidentale. L’altro museo ospita una collezione di 400 strumenti musicali provenienti da diversi paesi del mondo dal Seicento ai nostri giorni raccolti da Giovanni Gioffreda.

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