C’era una volta la Mugla, comprensorio di terreni impraticabili quanto impervi che un bel giorno iniziò a trasformarsi pian piano, fino a diventare l’ineguagliabile Borgo del nord est che porta il nome di Muggia.
Beh… Se un cantautore conosciuto e acclamato come Umberto Tozzi ha scelto di acquistare un loft vista mare a Muggia (e ricordiamo che a quanto pare già possiede un appartamento a Montecarlo) e se il noto chef Antonino Cannavacciuolo ha deciso di girare un episodio di una sua seguitissima trasmissione televisiva proprio qui, un motivo deve pur esserci!
Dall’Età del Bronzo in avanti (e cioè dai castellieri di Elleri in Santa Barbara), tra l’edificazione della Basilica romanica di Muggia Vecchia (risalente al secolo IX) e quella del castello trecentesco che la sovrasta e che veglia con maestosa grazia sulla cittadina, la Storia è stata veementemente gentile con Muggia: ed è proprio in questo luogo, nell’estremissimo lembo di costa in cui il Mare Adriatico porge la mano (pardon: l’onda) per salutare le genti che si avviano alla volta delle terre slovene, che Muggia risplende nella sua Baia favolosa. Una fulgida gemma nel Mar Mediterraneo!
Volti incisivamente caratterizzati accolgono i visitatori, non meno dei colori accesi delle case del porticciolo e dei profumi che, dai ristoranti, suggeriscono ai sensi il piacere del buon pesce fresco cucinato sapientemente, proprio come una volta: è un tumulto di sensazioni disorientanti, di primo acchito, ma che dopo l’impatto iniziale rivelano il cuore sincero e genuino dei suoi abitanti che è un po’ campanilistico, certo, ma sempre aperto, per natura, assolutamente curiosissimo. A Muggia infatti ha preso residenza una nutrita cerchia di persone provenienti dal Regno Unito e c’è anche un gruppo piuttosto cospicuo di residenti giunti dalle lande del Sud Italia, che in questo Borgo hanno (ri)trovato le consuetudini a loro più affini, nonché lo spirito di solidarietà e di autentica AMICIZIA che qui regnano sovrane.
Ma attenzione: guai a definire i muggesani “Triestini”, associandoli alle popolazioni austro-ungariche della vicina città di Trieste: l’orgoglio di appartenenza alla derivazione istro-veneta degli autoctoni di Muggia (come chi vi scrive) potrebbe risentirsene un po’!
Al di là del Carnevale invernale (che è l’attrattiva imprescindibile della cittadina ed è un evento esagerato), Muggia in estate si colora invece di un altro Carnevale, quello estivo, che di solito si manifesta – tra scherzi e buffe trovate tra le calli e il mare – durante il caliente mese di agosto.
Ma è il mare della Baia di Muggia il vero principe della stagione del sole, con una costa snodata e multiforme, quasi del tutto rimessa a nuovo in tempi recenti e fatta di spiaggette, ciottoli, blande scogliere e pontili dal Lungomare Venezia (adiacente al centro urbano), passando per l’elegante comprensorio di Porto San Rocco e la lunga Strada per Lazzaretto, fino al lembo più prossimo alla Slovenia. Una proposta balneare che si estende dagli accoglienti (e in molti casi gratuiti) spazi agevolmente accessibili alle famiglie, ai moli (di sicuro più adatti ai tuffi irrefrenabili e continuativi dei giovani) e alla elitaria sciccheria del bagnasciuga di Porto San Rocco Marina Resort, nel cui esclusivo ambiente è possibile deliziarsi con aperitivi e cocktail degni di veri VIP!
E quando il giorno prende congedo, salutato dalle prime ombre della sera, le passeggiate serali sul lungomare al cospetto di strabilianti e romantici tramonti o dopo una sontuosa cena da re, sono assolutamente da favola!
E come accade nelle favole più belle (che son sempre a lieto fine) Muggia continua a brillare in ogni scorcio anche al buio della notte, proprio come una stella che è lì per ispirare e illuminare.
Ma è lì soprattutto per incastonarsi nel cuore.
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