Il miglior modo di raccontare un luogo è senza dubbio viverlo in prima persona. Chi meglio di un turista o un locale può trasmettere tramite le parole e le immagini scattate durante il viaggio, le emozioni provate alla visione di un panorama? Ecco, in questo articolo andremo a scoprire cosa vedere a Capri attraverso gli occhi di chi la vive tutti i giorni.
Sei mesi d’estate a Capri:
una perla nel Golfo di Napoli
Sono le 06:55. Apro la porta dal mio alloggio ed attraverso la terrazza panoramica con vista sui Faraglioni. Una nuova giornata di lavoro sta per cominciare.
Ho sempre creduto che i Faraglioni fossero due, ma in realtà sono tre, anzi quattro:
- Faraglione di Terra: con i suoi 109 metri è il più alto di tutti.
- Faraglione Mediano: soprannominato “Stella”, è attraversato da una galleria naturale profonda 60 metri.
- Faraglione di Fuori: soprannominato “Scopolo”, è l’unico habitat naturale della lucertola azzurra – parente prossima della lucertola campestre – che per il fenomeno del mimetismo ha assunto il colore del mare.
- Scoglio del Monacone: abitato in passato da una specie di foca il cui ultimo esemplare fu ucciso nel 1904.
Le specie dell’isola
Capri ospita molte specie che si differenziano per dimensioni o per numero dagli esemplari presenti nel resto d’Italia. Le api, a rischio estinzione, trovano qui il clima ideale per riprodursi. È presente sull’isola una razza di gatti molto più grandi rispetto ai propri simili peninsulari.
Un altro animale estremamente popolare a Capri è il gabbiano. Socievole e curioso, si avvicina ai turisti in cerca di qualche boccone. Abituata a leggere di rapaci gabbiani lagunari che “scippano” il pranzo ai turisti, sono rimasta piacevolmente sorpresa dal modo in cui questi volatili interagiscono con i visitatori dell’isola. Ne incontro spesso due esemplari sul terrazzo dell’albergo. Credo che siano un maschio ed una femmina; li riconosco dalle macchie rosse che hanno sul becco. Si lasciano fotografare orgogliosi.
Suggerimenti su dove andare
Ma il mio lavoro non consiste nello scattare foto ai gabbiani! Sono una receptionist, ed ogni mattina vedo partire ed arrivare turisti da tutto il mondo: canadesi, brasiliani, russi, giapponesi, tedeschi . . .
Gli ospiti dell’albergo chiedono spesso suggerimenti sui luoghi da visitare. E spesso mi capita di prenotare giri in barca alla Grotta Azzurra. Diversi anni fa ho avuto la fortuna di visitarla e di ammirare i giochi di rifrazione della luce sull’acqua. La grotta era già cara agli antichi romani, che la utilizzavano come ninfeo.
Fu riscoperta nel 1826 dai tedeschi Fries e Kopish su indicazione del pescatore caprese Angelo Ferraro – soprannominato O Riccio. L’isola è ricca di anfratti e insenature meno famosi ma ugualmente suggestivi, come la Grotta Verde e la Grotta Bianca.
Capri glamour
Oltre alle gite in barca, il nostro albergo fornisce un servizio navetta gratuito da e per il centro di Capri. Arrivati al centro, suggerisco sempre ai miei ospiti di fare un giro tra le vie dello shopping e di fermarsi per gustare un gelato o i vari piatti a base di pesce preparati con maestria.
Percorrendo le stradine che si snodano attorno alla Piazzetta è possibile acquistare souvenir per tutte le tasche: dagli accessori d’alta moda ai coralli, da limoncello ai sandali fatti a mano. Lo shopping è sempre piacevole, ma a Capri diventa glamour! Ho passato intere serate ad ammirare un paio di décolleté tempestate di paillettes dorate.
Le essenze di Capri
Tappa obbligata per chi vuole stupire parenti ed amici con un regalo originale è la fabbrica di profumi. La leggenda narra che le famose essenze di Capri nacquero da un’inaspettata visita della regina Giovanna d’Angiò. Il padre priore della Certosa di San Giacomo, colto di sorpresa dalla notizia, ordinò di raccogliere fiori e di metterli in acqua. Tre giorni dopo, quando i fiori furono buttati, il priore si accorse che l’acqua era diventata profumatissima. Nacque così la prima fragranza caprese.
Le ricette originali degli antichi profumi furono riscoperte solo nel 1948 all’interno della Certosa, e l’allora priore fu autorizzato dal Papa a consegnarle ad un chimico, che creò un laboratorio denominato Carthusia cioè Certosa.
Oggi ci sono diverse boutique Carthusia sull’isola, ma anche a Napoli, Sorrento, Positano e Roma. Oltre ai profumi veri e propri, è possibile acquistare candele, creme corpo, profumatori d’ambiente. I nomi delle fragranze sono suggestivi: Corallium, Mediterraneo, Terra Mia, Fiori di Capri. Personalmente ho provato Fiori di Capri ed ho notato che la fragranza, pur essendo delicata, è davvero persistente.
I Giardini di Augusto
La fabbrica di profumi capresi è circondata da palme e banani, che fanno da anticamera ai Giardini di Augusto. Questi ultimi, furono voluti dall’industriale tedesco Krupp e ancora oggi conservano esemplari delle piante più diffuse sull’isola: limoni, ibiscus, setcrasea.
Il tempo sembra essersi fermato in questo piccolo parco cittadino, dove regnano sovrane la pace e la luce. Statue e fontane abbelliscono i Giardini, dai quali è possibile ammirare un bellissimo panorama, che va dai Faraglioni fino allo Scoglio delle Sirene. Dal parco parte anche la famosa via Krupp, che collega il centro storico con Marina Piccola. Attualmente la strada è chiusa a causa del pericolo di caduta massi, dovuto alla natura calcarea delle rocce capresi.
La Certosa di Capri
La Certosa di San Giacomo ospita una mostra permanente di dipinti di Diefenbach, che trascorse sull’isola gli ultimi tredici anni della sua vita. I quadri esposti raffigurano paesaggi capresi, dai Faraglioni allo Scoglio delle Sirene, dall’Arco Naturale alla Grotta Bianca.
L’ambientazione è spesso notturna, a volte crepuscolare. Predominano i colori scuri. Diefenbach alterna figure della mitologia classica, come ninfe e sirene, a immagini cristiane. Frequenti, nei suoi quadri, sono i crocefissi. Attraverso le sue opere, esprime perfettamente un aspetto di Capri che non è noto a tutti: l’Isola Azzurra è infatti soprannominata anche l’Isola Misteriosa, ed in passato si riteneva che fosse popolata da spiriti. E sembra uno spirito la figura che compare nel dipinto Presentimento della Morte.
Un altro dipinto che mi ha colpita è: Non uccidere, che raffigura il volto di Dio, un uomo con un pugnale insanguinato ed un cervo agonizzante. Ho notato con stupore che Diefenbach considerava l’uccisione di un animale come un’infrazione dei Dieci Comandamenti cristiani. Leggendo la biografia del pittore, ho scoperto che in gioventù Diefenbach fu influenzato da un parente di nome Lorenz, che lo iniziò al misticismo. In età adulta l’artista divenne vegetariano.
Più di un secolo fa Diefenbach aveva notato la significativa presenza dei gabbiani sull’isola, tanto da smorzare i toni cupi delle sue tele con delle pennellate bianche, per riprodurre l’effetto delle ali di questi meravigliosi uccelli marini.
Il mio dipinto preferito è Capri, una mappa fisica dell’isola. In tale dipinto non ci sono messaggi religiosi da cogliere e l’artista abbandona i toni cupi per raffigurare nella maniera più semplice i contorni dell’isola – come se fosse vista dall’alto.
Dal blu scuro e dal nero dei dipinti di Diefenbach, si passa alla luce che penetra attraverso le trifore della chiesa, impreziosita da affreschi dai colori vivaci. Sulla sinistra vi sono due ambienti con un altare ed altri affreschi. Infine si accede al Chiostro Piccolo – baciato dal sole – ed al Chiostro Grande – la cui area centrale è organizzata secondo un disegno geometrico con spazi verdi.
Ultima tappa della visita alla Certosa è il parco, con i suoi alberi secolari. Come i Giardini di Augusto, anche il Parco della Certosa permette di ammirare un panorama mozzafiato, dai Faraglioni allo Scoglio delle Sirene.
Spesso si banalizza la bellezza di quest’isola riducendone l’importanza al turismo balneare. In realtà Capri è ricca di storia, di reperti archeologici ed è sede di concerti e di eventi culturali. Piazzale Diaz per esempio è famoso per la magnifica vista sul Golfo di Napoli e il Vesuvio.
Altra piacevole sorpresa per me è stata Villa Lysis, un tempo dimora dello scrittore Fersen, oggi sede di concerti ed eventi.
Mi fermerò qui perché è ora di cena, e la bella stagione sembra non finire mai su quest’isola magica, dove le temperature sono ancora estive a fine ottobre. La radio trasmette musica in sala.
So accumparute ‘e stelle a primma sera
Tutta Tragara luce ‘mmiezo o mare
‘Na fascia argiento sotto e Faragliune
E nu’ mistero int a ‘sta notte chiara
Notte ‘e silenzio e io mo’ chiesta canzone
Canta vulesse a chi m’ha affatturato
Tu, luna luna tu, luna caprese . . .
Articolo di: Anna Visconti