Posso dire di conoscere bene Venezia. Abito vicino a questa città da sempre e ho l’occasione di visitarla anche e soprattutto nelle giornate tranquille d’autunno quando, camminando nelle calli, incroci poca gente e ricordi con distacco l’assalto dei turisti nei mesi estivi appena trascorsi.
Eppure ancora oggi mi stupisco di come Venezia sia una fonte inesauribile di curiosità e un esempio di come la Serenissima Repubblica di Venezia seppe precorrere i tempi gestendo le proprie istituzioni.
Le Scuole di Venezia
È illuminante la storia che vi racconterò. Dalla seconda metà del 1200 fino al 1500, nacquero a Venezia le Scuole di Arti e Mestieri e le Scuole Grandi. Il termine Scuola identificava non solo l’edificio ma anche l’associazione corporativa che qui aveva sede. Tutti i confratelli appartenenti alla stessa Scuola, sceglievano un Santo Protettore e uno Stendardo che portavano in processione.
Le Scuole di arti e mestieri
Le Scuole di Arti e Mestieri raggruppavano gli artigiani e i commercianti del ceto medio. Molte di queste Scuole minori associavano lavoratori stranieri – Albanesi, Dalmati, Greci – che venivano aiutati materialmente e spiritualmente nei momenti difficili di inserimento lavorativo a Venezia. Questi enti tutelavano l’attività economica della categoria creando una rete di protezione e di reciproco aiuto. Potrebbe ricordare la funzione originaria del moderno sindacato?
Le Scuole Grandi
Le Scuole Grandi raggruppavano i patrizi e i ricchi borghesi dell”epoca che, non potendo accedere al potere politico- le cui cariche erano riservate esclusivamente ai nobili veneziani- trovavano negli incarichi interni alla Scuola, un approdo di prestigio. Il Governo della Serenissima non ostacolò mai la costituzione e lo sviluppo delle Scuole Grandi, valvola di sfogo per la borghesia e fonte di reddito per la Repubblica, visto che riscuotevano le tasse!!
Le Scuole erano centri di potere costituiti dalle persone più importanti di Venezia che tutelavano i loro interessi specifici (le lobby di oggi) ma si occupavano anche di aiutare i malati e i poveri, dedicandosi alle opere di beneficenza. La loro primaria funzione sociale era di carattere assistenziale e religioso.
Grazie alle cospicue donazioni che ricevevano e all’autotassazione dei confratelli, le Scuole Grandi disponevano di molto denaro liquido che investivano nella costruzione e abbellimento delle loro sedi. Gli appartenenti a queste confraternite laiche erano grandi mecenati e amanti dell’arte e fecero a gara per garantirsi il lavoro dei migliori architetti, pittori, decoratori e artigiani dell’epoca (Tintoretto, Tiepolo, Jacopo Palma il Giovane, Bellini).
Le Sedi
Le sedi delle Scuole erano palazzi dalle facciate decorate, ricchi di un patrimonio artistico notevole- oltre alle opere d’arte, anche arredi, suppellettili, immagini sacre e reliquie- che purtroppo venne disperso tra i mercanti d’arte e gli antiquari di tutto il mondo con la caduta della Repubblica di Venezia e con l’invasione napoleonica di inizio ‘800.
Alla caduta della Serenissima le Scuole Grandi erano nove ma solo alcune sono riuscite a conservare parte del loro patrimonio artistico:
La Scuola Grande di San Rocco – istituita nel 1478 – nel Sestiere di San Polo
La Scuola Grande di San Giovanni Evangelista – la più vecchia del 1261 – anch’essa nel Sestiere di San Polo
La Scuola dei Carmini – istituita nel 1594 – nel Sestiere di Dorsoduro
La Scuola Grande di Santa Maria della Carità, ora sede delle Gallerie del’Accademia
La Scuola Grande di San Marco, che oggi ospita l’Ospedale civile
Da non perdere assolutamente:
La Scuola Grande di San Rocco ovvero la Cappella Sistina di Venezia. Il regista americano Woody Allen, tra i più grandi estimatori della città, ha ambientato il suo film Tutti dicono I love you a Venezia e una scena tra Julia Roberts e Woody Allen si svolge nella Scuola Grande di San Rocco, dove i due parlano della passione della protagonista- storica dell’arte- per il Tintoretto.
Il grande pittore è il protagonista assoluto degli stupendi dipinti che rende paragonabili le pitture delle sale alla Cappella Sistina del Vaticano.
Dovete sapere che i regolamenti per la costruzione delle Scuole Grandi erano molto rigidi e tutti questi edifici dovevano essere forniti di 2 grandi sale: una al piano terra per le cerimonie religiose, una al primo piano per le riunioni degli affiliati, collegata con una piccola stanza- detta stanza dell’albergo– destinata a contenere la mariegola (Madre Regola) ossia gli atti istitutivi della scuola stessa.
Tintoretto ricevette l’incarico di decorare le sale in Campo San Rocco nel 1594 e si mise all’opera con i suoi discepoli e decorò la Sala Terrena con scene delle Sacre Scritture, nella Sala Superiore raccontò in una ventina di scene, storie dell’ Antico Testamento e nella Sala dell’Albergo, gli ultimi istanti della vita di Gesù.
Potrei passare ore a descrivere i capolavori che si trovano nelle altre Scuole, opere del Carpaccio, del Bellini, del Tiepolo ma vi lascio il piacere della scoperta…
Grande arte e grande Venezia.
Durante questo periodo #IoRestoaCasa i Musei Civici di Venezia vi invitano
di visitare le grandi opere online e il virtual tour.
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