Lo spettacolo delle cascate del Serio

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Le cascate del Serio sono uno spettacolo da non perdere e vi consiglio di presentarvi all’apertura notturna. Per quanto quella diurna sia emozionante, a mio avviso presenta solo le caratteristiche di una giornata dedicata al trekking. Al contrario, l’apertura notturna è unica e coinvolgente.

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Valbondione nelle Alpi Orobie

Le cascate del Serio sono situate nel territorio di Valbondione (879 m s.l.m.), nel cuore delle Alpi Orobie, in provincia di Bergamo. Si trovano a 1750 m di altitudine e sono formate dall’omonimo fiume che si raccoglie nel bacino del lago Barbellino. Sono alte 315 m e si fregiano del titolo delle cascate più alte d’Italia. Dalla testa della cascata, il fiume Serio compie tre imponenti salti di 106, 74 e 75 metri ciascuno. Prima della costruzione della diga del Barbellino, si potevano ammirare le cascate in un unico potente getto.

Le aperture del 2023

Le aperture diurne e notturne variano a seconda della piovosità e del carico d’acqua del lago Barbellino. Le uniche cinque aperture del 2023 sono: 11 giugno, 15 luglio (L’UNICA APERTURA NOTTURNA), 20 agosto, 10 settembre e l’8 ottobre. Cercando di valorizzare al meglio il territorio, propongono un percorso eno-gastronomico lungo il sentiero che porta alle cascate, con degustazione di piatti tipici e accompagnamento musicale. Ecco il link del sito per avere maggiori informazioni: Valseriana Eventi.

Circa un chilometro prima dell’arrivo a Valbondione, dei volontari indirizzano verso gli spazi liberi in paese e da loro si acquista il ticket per il parcheggio (€ 5,00). Info parcheggio qui

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Sentiero 305

Superato il centro del paese, cercate l’imbocco del sentiero 305 del CAI. Anche senza sapere dove sia il punto preciso, lasciatevi guidare dalla gente che come voi vuole godersi lo spettacolo. La camminata dura 1 ora e 30. Il sentiero è facilmente percorribile, largo e senza insidie. Tuttavia portate una buona scorta di acqua visto che lungo il percorso non ce n’è. Per godervi al meglio lo spettacolo, non fermatevi ai primi spiazzi erbosi che trovate, ma salite fino a posizionarvi di fronte alle cascate in corrispondenza del secondo salto.

Rifugio Curò

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Noi siamo saliti fino al rifugio Curò (1915 m s.l.m.), abbiamo cenato lì e poi siamo scesi per ammirare l’apertura delle cascate. Data la notevole affluenza all’evento, occorre prenotare la cena o il pranzo al rifugio con largo anticipo, altrimenti, come abbiamo fatto noi, optate per una “cena/pranzo al sacco”. Il dislivello, dal paese al rifugio, è di circa 1000 m e il percorso dura 3 ore. I più esperti possono imboccare la direttissima che porta al rifugio: un tratto attrezzato con catene, impegnativo soprattutto se percorso in discesa. Questo sentiero vi permette di risparmiare circa 45 minuti di camminata. Noi abbiamo optato per la variante classica e non ce ne siamo pentiti. L’ultimo tratto, infatti, si snoda in leggera salita lungo il fianco della montagna e offre scorci mozzafiato sulla valle sottostante illuminata dalla luce del sole calante.

Aperture notturne e consigli

Per l’apertura notturna delle cascate vengono posizionati degli fari sulle rive del fiume Serio che illuminano solo il getto d’acqua, lasciando il resto del paesaggio nell’oscurità. Gli spettatori accendono dei fuochi, innanzitutto per tenere lontano l’umidità della sera (munitevi di coperta e termos, che vi scalderanno durante l’attesa) e, in secondo luogo, per creare un’atmosfera magica. Immaginatevi seduti al buio. Come sottofondo il brusio degli altri spettatori che non osano alzare la voce per paura di rompere la bolla di attesa che si è creata. Come cornice i bagliori dei piccoli falò, sparsi sui prati, che occhieggiano impazienti e trepidanti.

Il rumore profondo delle cascate rompe il silenzio e mette i brividi. In circa 30 minuti le cascate riversano nel fiume sottostante 10.000 m3 di acqua. Sia che assistiate allo spettacolo diurno sia a quello notturno, vi assicuro che ne rimarrete incantati: la forza della natura si manifesta davvero in tutto la sua potenza. Dopo circa mezz’ora il flusso viene interrotto e gradualmente si attenua fino a diventare un sottile ruscello.

La discesa notturna è molto divertente. Tutti muniti di frontale o di torce, ci siamo accodati a quello che era praticamente un fiume serpeggiante che si muove lento, quasi in processione. Dal nulla sono iniziati canti e cori, risate e barzellette per ingannare il tempo.

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