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A soli 80 chilometri a sud-est di Roma si trova un mondo magico che sembra uscito da una fiaba. Potrebbe non essere così famoso come molti altri luoghi in Italia (perché la lista è veramente infinita), ma posso assicurarti che il Giardino di Ninfa è assolutamente spettacolare. Anche se un po’ difficili da raggiungere, ne vale la pena.
Il Giardino di Ninfa si trova nella provincia di Latina. Se viaggi in treno, puoi prendere un treno da Roma a Latina (45 minuti). Da Latina, ci sono gli autobus (il che è abbastanza complicato) oppure il modo più semplice è noleggiare un taxi. Altrimenti, si arriva benessimo con la proprio auto.
La storia del Giardino
Proprio come suggerisce il nome, Ninfa, ovviamente, si riferisce alle ninfe della mitologia greca e romana quindi associate all’immortalita’ degli dei e in particolare alla natura e all’acqua. Si dice che la loro bellezza abbia sedotto molti mortali e che siano nati bambini uno dei quali anche Achille. Quando visiti i giardini, capirai il motivo per il nome scelto.
In origine, c’era un tempio romano costruito proprio sul sito dell’attuale giardino dedicato alle ninfe. Nel corso dei secoli, il territorio cambiò mano in continuazione e non fu fino al XVI secolo che il cardinale Nicolò Caetani di Sermoneta iniziò la trasformazione di ciò che vediamo oggi. Apprezzò molto la botanica e costruì un giardino recintato vicino al castello. Il possesso del giardino da parte di Caetani è continuato nei secoli e con il passare degli anni il giardino è stato amplificato con periodi di totale abbandono.
L’inizio della sua trasformazione
Fu solo negli anni ’20 che iniziò di nuovo a prendere forma e iniziò la sua rinascita nello stile di un giardino inglese. (La madre di Gelasio Caetani era inglese). Subì importanti aggiunte come lecci, cipressi e rose, nonché importanti restauri degli edifici medievali. Altre influenze “straniere” sull’aspetto e sulla varietà della flora del giardino vennero dall’America, questa volta da Marguerite Chapin, moglie americana di Roffredo Caetani. La figlia della coppia, Leila Caetani, fu l’ultima erede del giardino. Ha contribuito notevolmente al suo aspetto attuale aggiungendo numerose specie di rose e magnolie.
Flora e Fauna
La varietà della flora è sorprendente: oltre 1.300 varietà che si estendono su più di 8 ettari di terreno. Le piante sono state importate da tutto il mondo nel corso dei secoli e includono aceri giapponesi, noci americani, pini dell’Himalaya, pini messicani e una sorprendente varietà di rose. Il luogo ospita anche 100 specie diverse di uccelli e si trova sul percorso migratorio tra Africa ed Europa. In effetti, una grande parte del giardino è stata accantonata come santuario dal World Wildlife Fund nel 1976.
Il suo vero fascino
Se riesci a crederci, i rigogliosi giardini e gli uccelli fanno davvero solo una parte dell’incredibile fascino di Ninfa. Le sue numerose fonti d’acqua, fontane, statue e antiche rovine sono davvero ciò che pone questo giardino sopra tutti gli altri. È stato descritto dalle guide stesse come “caos organizzato”.
Alcune delle rovine risalgono al X secolo quando Ninfa era un prospero villaggio. Probabilmente l’edificio più antico della proprietà è ciò che resta della chiesa di Santa Maria Maggiore. Alcuni affreschi originali del 1100 sono ancora visibili. Altre rovine sul sito includono la Chiesa di San Giovanni, San Biagio, San Salvatore, San Paolo, San Pietro e il castello.
Come visitare
Secondo il sito ufficiale, il Giardino di Ninfa è aperto il sabato e la domenica a partire dal 6 aprile 2024.
Sito ufficiale dei Giardini di Ninfa